BTicino. Biennale Interieur. Kortrijk XPO
Dopo che fu entrato, dovettero passare alcuni secondi prima che gli occhi si abituassero al buio. Nel frattempo, li tenne chiusi: bagliori di luce colorata continuavano a serpeggiare nelle sue palpebre, impressionandogli la mente. L’odore dell’ambiente espositivo appena terminato gli fece venire in mente immagini del passato.
Aprì gli occhi. L’odore e gli schiamazzi di uno scimpanzé legato in cima alla scala riempivano l’ambiente.
La terra d’Africa sparsa nel pavimento si maculava dei colori diffusi dai proiettori da teatro.
Si fermò a leggere le parole composte da lettere luminose, appese sopra l’ingresso del padiglione: “Efficienza, produttività, utilità”.
Gli venne in mente quando era un bambino, quando si svegliava e il mondo veniva svelato grazie ai propri impulsi. Le passioni erano i soli giudici del vero, del giusto, del bello, del buono, del santo.
Lo scimpanzé sembrò impazzire quando entrò un gruppo di visitatori. Mostrò i denti, dando furia ad una maschera primitiva, votata alla paura.
La festa stava per cominciare. Dette un ultimo rapido sguardo all’istallazione. Sapeva che per tutta la vita il sentimento lo aveva portato là dove erano le cose a lui più care.
Fuori, l’imbrunire si stava bagnando di una fine e tiepida pioggia.
Quando era bambino, prima di addormentarsi, pensava alle ombre con forme di animali diversi, proiettate sul muro. Non era mai riuscito a immaginare di chi potessero essere le mani capaci di creare tanta delicata bellezza.
Non aveva mai smesso di avere paura del buio, e non aveva mai smesso di pensare a quelle ombre e alle mani creatrici.
Le fotografie, elaborate con la collaborazione di Camilla Mori, riguardano il Padiglione BTicino realizzato per “Biennale Interieur 2006. Kortrijk XPO”, progettato da Lapo Lani.