Il clima del Salento e la dispersione periferica del contesto inducono ad operare una metamorfosi della tipologia a schiera richiesta dal bando di concorso: essa viene qui ricomposta in un tessuto irregolare, unitario e molteplice allo stesso tempo, che utilizza la scala dimensionale del nucleo antico del paese. Una costellazione di case singole e identificabili che produce un unico organismo. La scansione di questo tessuto –l’alternanza di pieni e vuoti- è calibrata per offrire spazi ombrosi attraversati dalle brezze nella lunga stagione calda e per ricevere il sole in una concatenazione di spazi raccolti nel periodo più freddo. Il fabbisogno energetico è soddisfatto da un sistema combinato di solare termico con accumulo interstagionale, fotovoltaico e microeolico.
Viene anche perseguito un obiettivo molto pratico: mantenere in vita tutti gli alberi già esistenti. In questo modo le abitazioni e il parco pubblico saranno da subito provvisti di una presenza arborea sviluppata, già in grado di offrire ombra, ossigeno e arricchimento paesaggistico.
Progetto di concorso:
studio Albori
con
Alessandro Rogora TME