Lungomare di Levante – Lotto Nord – Isola di Ortigia, Siracusa
Gli interventi proposti sono in prevalenza reversibili, a basso impatto e compatibili con le caratteristiche archeologiche e ambientali del sito. Il progetto si può ascrivere come carattere ailavori di recupero ambientale, come il risanamento degli argini dei fiumi, delle sponde, dei terrapieni.La composizione spaziale, prevalentemente di tipo orizzontale, si lega alla superficie dell’area, la sua configurazione è costituita dall’articolazione dinamica della grande rampa che come un fluido che conduce al piano superiore del parcheggio, nella lieve ascesa si trovano diversi coni ottici, che tratteggiano il paesaggio e inquadrano, attraverso delle viste, il complesso sistema territoriale. L’intervento propone un ampio grado di complessità di relazioni, che si attivano sempre, in ambivalenza di evidente contestualità e di atemporalità, tra mare e terraferma, tra liquido e solido. L’unità compositiva è generata dal basamento del lungomare di Levante Vittorini, si è immaginato, quindi, un operazione di “tombamento” parziale del parcheggio Talete mantenendo una viabilità di servizio seminterrata, collegata a grandi sfiatatoi o “bocche” di illuminazione e ventilazione naturale. Per cui, è stato “cancellato” l’impatto del parcheggio con un grande piano a giacitura inclinata che ingloba il lungo volume in cemento armato e che conferisce continuità alle varie parti del lungomare e che diventa così argine della città. L’intervento si inserisce nell’organizzazione urbana istituendo nuovi legami con il contesto circostante ed in particolare con gli estesi tratti delle mura spagnole a difesa di Ortigia e particolarmente come accesso privilegiato al mare. Il progetto, non realizza una disposizione diffusa di opere di arredo urbano, concepite come una sommatoria di “suppellettili”, oggetti di facile consumo di design indifferente al contesto, che immancabilmente scompaiono nella vastità dell’area. Al contrario, per evitare tale approccio, si è pensato di agire su diverse scale di progetto; a scala urbana con interventi che rispondono a rapporti territoriali e a scala architettonica prevedendo interventi puntuali strettamente connessi alla grande scala d’intervento. Metafora del liquido che inonda la “cavea” dello spazio residuale tra il limite delle mura spagnole e il parcheggio Talete.
Come la sponda del greto di un fiume, un argine da difendere. Un luogo di margine che nella separazione unisce luoghi diversi della città.