Sacrario Mancini_2004
Il sacrario Mancini costituisce l’elemento centrale di un piccolo giardino di risulta, ritagliato all’interno del cimitero di Piccione. Il sacrario si propone come hortus conclusus ovvero come luogo di meditazione in cui le componenti naturali, con la propria mutevolezza ciclica, sono parti integranti di una composizione segnata dalla dislocazione, imposta da ragioni microclimatiche, dell’area sepolcrale e caratterizzata dall’assemblaggio di tre elementi simbolici: il recinto ipetrale, il baldacchino e la croce deposta. L’elenco dei materiali utilizzati rimanda al repertorio cimiteriale tradizionale più consolidato (prato verde, intonaco tinteggiato nella scala delle terre, rivestimenti e lapidi in pietra calcarea, pavimentazione in pietra arenaria); mentre la carpenteria metallica del baldacchino e le pietre colorate del giardino di pietra (che serra in un tuttuno l’area sepolcrale con la stele commemorativa ove è inciso il motto araldico "sine metu omnia aude") celebrano la memoria di un giovane ufficiale di marina, scomparso prematuramente, cui l’opera è dedicata.