Casa M
INTERNATIONAL DESIGN AWARDS 2008_ 1° premio Residential, 2° premio Renovation.
L’appartamento è localizzato in un edificio bi-familiare nella periferia della cittadina barocca di Noto, in Sicilia. Il progetto è caratterizzato da un lungo mobile che attraversa longitudinalmente la casa e che assume una triplice funzione: organizza gli spazi principali (separa la zona giorno dai servizi), ingloba tre dei quattro pilastri liberi nascondendoli alla vista, accoglie ante e impianti a servizio delle aree che distribuisce (la centralina elettrica, il frigorifero, il forno), in modo da liberare le pareti da altri mobili che renderebbero meno leggibile l’articolata spazialità.
La preesistente differenza di quota della zona giorno (sollevata di trenta centimetri rispetto alla restante parte della casa) non è stata nascosta ma evidenziata dall’uso di differenti materiali, parquet biondo per il soggiorno, pietra lavica per i servizi. Ancora una volta il lungo mobile svolge il ruolo di perno, essendo localizzato lungo il perimetro del soggiorno e, dunque, raccordando i diversi piani e materiali.
Ma se il mobile è il fulcro catalizzatore del progetto, l’assoluta semplicità del suo disegno e la regola compositiva che lo caratterizza, che non risponde ad altro che a necessità funzionali e di ordine spaziale, non lo rendono "invadente". La disposizione degli arredi, poi, è tale da sfruttare le aperture presenti e la vista che offrono: la portafinestra della cucina, davanti al tavolo da pranzo, il grande infisso del soggiorno aperto sul terrazzino, (evidenziati entrambi dalla continuità del materiale all’esterno), la stretta finestra sul soggiorno, infine, che “chiude” - sarebbe meglio dire “apre” - il percorso che dall’ingresso si compie fiancheggiando il grande mobile.
I materiali, legno e pietra principalmente, sono adoperati nel modo più astratto possibile, ma, allo stesso tempo, la loro “matericità” richiama il mondo artigianale, testimoniato dai pochi mobili realizzati (tutti su disegno dei progettisti), e tutti, come quello del bagno, adoperando la stessa strategia progettuale del mobile principale: volumi semplici, unici, che celano la complessità delle funzioni che gestiscono.
Numerosi sono gli impianti presenti nell’appartamento: quello di climatizzazione, di filodiffusione, il sistema di luci e tende incassati, il sistema d’aerazione forzata. Anche questi progettati seguendo il principio di discrezione formale che caratterizza l’intero intervento, nascosti sopra i controsoffitti, dentro il mobile principale, o dentro le pareti. È dunque questo il senso dell’intervento, nascondere la complessità che oggi chiunque si trovi a progettare una casa deve affrontare, per far emergere lo spazio architettonico progettato e i dettagli, importanti, ma subordinati alla chiarezza spaziale che si vuole esprimere.
Testo: Alessandro Mauro