ECO 2012 _ Bornalet Sud_ Switzerland
Centro Polifunzionale_ 1° premio
Il centro originato dallo spazio pubblico_UNA PIAZZA
Progettare il centro del villaggio significa innanzitutto concepirne lo spazio pubblico, una piazza, un luogo che possa diventare il principale luogo di aggregazione sociale, una polarità attrattiva che abbia la capacità di inserirsi in modo armonioso con qualsiasi altro assetto urbanistico che potrà venirsi a configurare quando sarà realizzata la terza fase nelle aree private a nord dell'area di intervento. Pertanto l'intervento è pensato come la testa principale del sistema centrale, cerniera tra l'intervento della sede comunale e le future realizzazioni che si auspicano sulle aree private a nord. Sebbene il progetto lascia ampie possibilità di sviluppo si pensa che quello migliore ed auspicabile sia quello di dar vita ad un percorso pedonale, identificato in via preliminare dal piano di zona, su cui sono intestate le nuove costruzioni come nei centri storici, caratterizzati ai piani bassi da vivaci attività commerciali, che potrebbero essere volano per dare vita ad una via di passeggio molto frequentata. Si precisa comunque che, come prima accennato, il progetto non si è lasciato condizionare da quelle che potrebbero essere le diverse ipotesi di sviluppo dell'intero piano di zona, ma ha cercato di stabilire una matrice urbanistica universale.
Fattori determinanti_ESPOSIZIONE SOLARE, FASI SUCCESSIVE DI REALIZZAZIONE, RAPPORTO CON LA SEDE COMUNALE E CON LA STRADA
Da qui nasce l'idea di una figura centrale, una piazza racchiusa in una cortina continua di edifici posti sui bordi, una sorta di unico edificio a corte centrale, che si evolve nella frammentazione in più corpi per le esigenze di poter realizzare l'intervento in fasi successive, per cercare la migliore esposizione dei vari alloggi e per favorire un rapporto diretto con la strada. Non ultima l'idea di coinvolgere in modo attivo la sede comunale nella piazza, facendola diventare quinta di sfondo che viene valorizzata da una fontana in cui giochi d'acqua innescano quel continuo movimento che permette di ionizzare maggiormente l'aria e quindi un migliore benessere bioecologico. Nelle valutazioni preliminari si è tenuto conto anche della considerevole volumetria prevista, in modo particolare per la particolare orografia del terreno che degrada in senso sfavorevole rispetto al percorso solare; non si voleva un'impronta bloccata dove i corpi fossero di eguale altezza e prevalesse la verticalità, ma anzi si è ricercata una situazione dinamica, propria degli impianti storici medievali, e come in essi la ricerca di visuali e percezioni sempre diverse in base alla localizzazione dell'osservatore.
Articolazione architettonica_EQUILIBRIO ARCHITETTONICO, TIPOLOGICO, ESTETICO, ENERGETICO E DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
Il progetto si potrebbe sintetizzare descrivendolo come il punto di equilibrio tra esigenze di ordine architettonico, tipologico, estetico, energetico e di sostenibilità ambientale.
La piazza viene collocata a quota 15.20, praticamente in continuità con il piano di calpestio del piano seminterrato della sede comunale. Su di essa sono disposti tre corpi di fabbricata con tre impianti tipologici differenti; un blocco con tre alloggi per piano con un prevalente sviluppo verticale in posizione nord-ovest, un edificio a corte in posizione nord e un edificio in linea con impianto ad “L” in posizione sud-est. Questa scelta nasce dalle considerazioni fatte in merito all'esposizione al sole, la quale determina anche le molteplici configurazioni delle tipologie di alloggio che si adattano alle migliori condizioni e per l'orografia del terreno degradante verso il Bornalet. I corpi sono ad altezza crescente in base al rapporto esistente con l'area verde pubblica e con la strada e con il costruito esistente. Non a caso il corpo a maggiore altezza è posto sul retro in corrispondenza delle quote più alte, dove avviene un salto di quota di 4 metri tra la piazza e l'esistente.
Il progetto prevede un piano interrato principale, che occupa praticamente l'intero lotto destinato all'edificazione, il quale ospita i parcheggi pertinenziali alle costruzioni e un parcheggio pubblico. I due parcheggi sono stati nettamente separati; essi hanno accessi indipendenti una volta entrati al piano interrato. L'accesso a tale piano è stato particolarmente studiato come richiesto in sede di bando ed è stato collocato nella posizione che si ritiene maggiormente idonea sotto due punti di vista; da un lato tale posizionamento consente la migliore visuale ambo le direzioni stradali in particolar modo in fase di uscita dai parcheggi, dall'altro agevola le pendenze della rampa di ingresso posizionandola in prossimità delle quote più basse diminuendo drasticamente il dislivello da superare. Quest'ultimo aspetto nasce anche dall'esigenza normativa che impone ai piani interrati di non uscire fuori dall'attuale profilo del terreno più di 1 m e dalla volontà di posizionare la piazza a quota con la sede comunale. In merito all'ingresso al parcheggio potrebbe essere risolutivo, in termini di sicurezza stradale, prevedere l'obbligatorietà di inserzione provenendo da sud e al contempo creare una piccola rotonda in corrispondenza dell'incrocio poco distante in direzione sud per consentire la svolta alle automobili provenienti da nord.
E' stato inoltre previsto un secondo livello interrato di minore ingombro, posizionato in prossimità dell'area verde pubblica, quindi alle quote più basse, in modo da dover scavare il meno possibile, che ospiterà parte delle cantine e dei depositi degli edifici, nonché il rifugio di protezione civile dimensionato su un potenziale di 300 persone; esso, così come previsto dalle normative, disporrà di un cunicolo di uscita e di due uscite di evacuazione. Il cunicolo uscirà fuori terra in prossimità dell'ingresso all'interrato.
Il piano terra è stato concepito per potersi relazionare con la piazza nei due modi previsti dal bando, sia per ospitare le attività terziarie/commerciali, sia dovessero essere utilizzate come alloggi. Il progetto ha indagato tale tema creando degli spazi “filtro” che vengono confinati da schermature a lamelle di legno che possono essere sollevate grazie a cavi in acciaio per diventare una sorta di porticato in corrispondenza delle attività terziarie. Nel caso di utilizzo come alloggio o quando l'attività terziaria non esercita basterà lasciare la schermatura chiusa in posizione verticale. Per le parti di prospetto interessate dall'irradiazione solare è previsto che tali schermature diradando la distanza tra le lamelle si prolunghino oltre il piano terra per schermare i piani superiori.
Aspetto architettonico_TRADIZIONE CONTEMPORANEA
Il progetto tende a valorizzare semanticamente i caratteri locali traducendoli con un linguaggio contemporaneo, rifiutando l'approccio pittoresco e il vedutismo iconografico, maggiormente consono anche nel rapporto dialettico con il corpo edilizio dell'ampliamento comunale. Pertanto sono stati concepiti volumi semplici tagliati da piani che generano falde diverse tra loro, orientate verso il centro della piazza. Le bucature sono ampie, talvolta orizzontali, talvolta verticali, prevedono alternanze tra parti trasparenti e parti opache; esse scavano il volume principale di legno lasciandone intravvedere una seconda pelle in vetro e acciaio.
Materiali ed involucro edilizio_SOSTENIBILITA' E RISPARMIO ENERGETICO
Prime indicazioni per la definizione del regolamento di attuazione
Per poter realizzare l'intervento così come progettato sarà necessario definire il metodo di calcolo della volumetria. In fase di progetto si è pertanto pensato di non conteggiare gli spazi collettivi, quali i vani scala e i ballatoi di distribuzione, e i sottotetti non abitabili che consentono di realizzare le falde.