dalla relazione di progetto - L’edificio, oggetto del progetto, è ubicato in località Stuetta di Montespluga in Comune di Madesimo. Esso si trova nella parte a monte della strada statale dello Spluga in posizione isolata. L’edificio è attualmente costituito da due corpi di fabbrica realizzati in epoche successive. Il primo, quello originario, si sviluppa su tre piani ed è adibito a deposito e residenza estiva. Il secondo, addossato al primo, è adibito a cantina e deposito. Il sistema delle coperture è orientato secondo l’asse est ovest, secondo la linea di massima pendenza. L’edificio è posizionato su un pianoro e in parte sul declivio del terreno. Esso si configura come l’insieme di diverse costruzioni, giustapposte e dettate da un mero bisogno funzionale. In particolare, tutti e due i fabbricati, presentano un terrazzo verso sud, di cui il maggiore coperto da una tettoia. Il progetto mira a riconfigurare l’intero edificio. Esternamente si riconoscono alcuni elementi su cui intervenire: le terrazze esistenti e la finitura rasopietra delle facciate. Il prospetto ad ovest è caratterizzato da una doppia matericità: basamento in raso pietra e parte superiore in intonaco. La scelta di progetto è di mantenere la caratterizzazione di questa facciata intervenendo sul suo completo rifacimento. La parete viene interamente rivestita in legno, con doghe verticali di due dimensioni, posate su piani diversi. Questo accorgimento tecnico permette di realizzare una facciata caratterizzata da luci ed ombre, evitando l’uniformità della parete. Pur rispettando l’immagine consolidata del manufatto, il progetto lavora sulla definizione delle nuove aperture . La nuova composizione delle aperture ha la volontà di instaurare un dialogo serrato fra interno ed esterno. Il paesaggio diventa elemento preponderante, le aperture diventano cornici o sguardi selezionati sul paesaggio circostante (Lago di Montespluga) . Ad ovest, due grandi aperture (una al piano terra ed una al piano primo) si aprono verso il lago ed un sistema a pacchetto permette di oscurarle. Una cornice lignea esce dal filo della facciata ed enfatizza la forma geometrica delle finestre. Nel processo progettuale ci si è resi conto che le due terrazze a sbalzo costituivano un elemento difficilmente compatibile dal punto di vista ambientale. Si è deciso di mitigare l’effetto di tali elementi aggettanti, definendo un sistema che li configurasse come “volumi”. Per questo motivo, il terrazzo di accesso, al piano primo del corpo principale, è costituito da un sistema ligneo, svuotato nella sua parte inferiore ( rivestimento a doghe pieno e vuoto) e alla terrazza del corpo minore si aggiunge un muro parapetto in rasopietra. Il progetto si pone l’obbiettivo di ridefinire un sistema compositivo attraverso gli elementi a disposizione. Il sistema costruttivo per corpi di fabbrica differenti, l’esaltazione materica della facciata principale, la negazione di elementi aggettanti (terrazzi) attraverso un sistema di occultamento, la scelta cromatica delle tinteggiature del legno permettono di restituire la mancata unitarietà dell’intervento e di riconoscerne la sua costruzione per parti.