Il parco Radicelli è un'area dove si confrontano l'Agro Romano e la città che avanza e ne cambia il senso. E' un buco del tessuto urbano spugnoso che lascia scoprire il senso del mutamento.
Il nostro progetto mira a valorizzare la vocazione agricola e la forte valenza paesaggistica e ambientale del luogo. Punta a far emergere i caratteri peculiari dell'Agro Romano, che ancora oggi lo distinguono e gli conferiscono una specifica identità. Il progetto favorisce l'integrazione col nuovo quartiere garantendo la continuità e la conservazione di lembi di campagna tra le parti costruite e il loro riconoscimento mediante un appropriato studio del sistema degli accessi e della fruizione del paesaggio dell'agro, con affacci e schermature.
La proposta prevede di strutturare il sistema del verde pubblico in funzione di tre distinte tipologie di paesaggi:
1) quello dell'agro romano, il 'cuore' del parco;
2) il paesaggio dei pendii di transizione a verde attrezzato e boscato;
3) il paesaggio del verde lineare lungo le infrastrutture di margine, l'Ardeatina e la ferrovia, con funzioni di protezione, mitigazione e arredo.
La campagna (agro romano) entra nel progetto in cunei che conservano il paesaggio intatto. Il parco vero e proprio è la fascia di bordo del verde attrezzato in cui poi si colloca il centro sportivo.
Il centro sportivo è una curva di livello che si stacca e si alza dal parcheggio diventando un percorso in elevazione che connette tutto il bordo dell'area; è uno spazio di mediazione con il parco.
Il parco a servizio dei nuovi quartieri mira al mantenimento e alla valorizzazione delle qualità del paesaggio della valle del fosso Radicelli e del territorio più ampio di riferimento e garantisce la continuità e la conservazione di lembi di campagna integra tra le parti costruite, valorizzandone le caratteristiche mediante un appropriato sistema degli accessi, dei percorsi, degli affacci, delle attività, e quindi della fruizione in generale, che sono organizzati, anche questi, secondo il criterio dei diversi gradi di naturalità corrispondenti all'intensità di presenza delle attrezzature.
L'architettura del centro sportivo fa parte del parco. Ne definisce il limite sulla città. Genera un argine che organizza la visione dell'agro e la fruizione delle aree di parcheggio. Si appoggia sulla topografia e apre i suoi spazi interni verso il parco. La sua copertura è parco e paesaggio. Accoglie il bar, le sedute, le bocce, gli spazi di gioco per i bambini, la passeggiata e la pista ciclabile. Si prolunga come percorso fino al centro commerciale e alla stazione diventando recinto del parco e pista pedonale e ciclabile che collega le nuove centralità sportive commerciali e la stazione.
L’opera d’arte è costituita da due coppie di lastre a zig zag, variamente disposte, allo scopo di produrre l'enfatizzazione di due punti di vista, in particolare di due punti caratteristici del paesaggio della valle del fosso Radicelli e della Campagna Romana. Il primo elemento proposto, infatti, non a caso inquadra il Monte Cavo ed i crateri spenti, ora laghi, che generarono la piana. Lo zig zag che lo costituisce è disegnato secondo uno schema che deriva dall'unire in pianta i punti geografici fondamentali di questa "storia": il Monte Circeo, il punto del fosso Radicelli, dove sorgerà il Parco, i crateri prospicienti Monte Cavo, Roma, il Lago di Bracciano, la città di Siena. L'altro elemento, più modernamente, guarda alla ferrovia e guarda a quel poco che ormai resta dell'Agro Romano, sullo sfondo, oltre il ponte.