Case a ballatoio
L’edificio “casa a ballatoio" è il primo edificio realizzato a Lecce che ha usufruito del 10% della cubatura in più rispetto a quella massima consentita, in quanto ha superato il livello 3 di sostenibilità regolamentato dal Protocollo ITACA Puglia e disciplinato in base alle norme per l’abitale sostenibile, dalla legge 13/08 della Regione Puglia.
La particolarità di natura sperimentale del progetto consiste nella capacità di coniugare qualità architettonica e prestazioni energetiche dell’edificio mediante soluzioni costruttive innovative e l’utilizzazione delle fonti rinnovabili.
Le ragioni del nuovo intervento s’individuano nella recente concentrazione nell’area di sedi universitarie che hanno favorito la richiesta abitativa di un target giovane.
L’edificio, sorge su un terreno lungo e stretto, risultato della demolizione di una abitazione ad un piano con giardino retrostante. Il punto di partenza è il lotto e la sua geometria esasperata, m 12x44 con accesso su un solo lato corto, una forma vincolante ma risolutrice per l’implicita citazione della case a corte e del concetto di “vicinato”, espressioni antropomorfe e socio-economiche del territorio.
Il progetto inquadra uno spazio racchiuso da due edifici, sottratto all’uso degli estranei, e ne determina una corte posta ad una quota ribassata, rispetto al piano stradale, su cui si affacciano quattro livelli.
Il pavimento della corte, scandito dal ritmo dei pilastri circolari dei quattro posti auto, è sollevato dal piano di scavo di circa m 1.50, limite massimo di piena della falda preesistente; la fondazione presenta una sezione ad impluvium con al centro una cisterna scavata in roccia che servirà una seconda rete idrica, non potabile, destinata ad alimentare gli scarichi dei bagni e le lavatrici.
Le abitazioni del piano terra si sviluppano su due livelli e racchiudono piccoli giardini ipogei. Le abitazioni ai piani superiori (due appartamenti per piano) sono collegati orizzontalmente da lunghi ballatoi che disegnano la quinta interna della corte, verticalmente sono collegati da una elicoidale e da un ascensore.
I temi della luce e della ventilazione tracciano il disegno delle facciate: i bow windows del prospetto principale e le numerose bucature ritmate del prospetto posteriore seguono l’effetto irraggiamento del sole, mentre un sistema termo blocco ad alta prestazione termica costituisce la tamponature chiuse.
Pannelli in lamiera traforata, con disegni di chiara matrice arabeggiante, costituiscono il sistema di brise soleil, interno alla corte.
Il fitto sistema a brise solei, oltre ad assicurare una maggiore riservatezza ai balconi, favorisce il benessere termo igrometrico interno alle abitazioni attraverso una ventilazione naturale che consente di mantenere un elevato grado di salubrità dell’aria; al contempo minimizza consumi energetici per la climatizzazione ed garantisce un migliore isolamento acustico.
Di sera, quando l’illuminazione artificiale esaspera il gioco della maglia traforata si creano dei giochi di ombre e piacevoli disegni sulle pareti della corte.
Elementi tipici della tradizione costruttiva locale sono reinterpretati e riproposti in una nuova chiave di lettura.
Il cielo, ad esempio, entra prepotente ed e viene incorniciato nel prospetto principale attraverso la grande bucatura al piano attico, così come si presentavano le logge degli antichi palazzi signorili. La scala interna in carpenteria metallica a forma elicoidale ed il sistema ballatoio reinterpretano il tema della scale napoletane del ‘600 della tradizione del Sanfelice.