Lapidarium Del Museo Di Palazzo Venezia
Il progetto per lallestimento del Lapidarium del Museo di Palazzo Venezia, nel chiostro del Palazzetto di San Marco, in quello che un tempo era il luogo in cui si trovava lantico viridarium, intende offrire al visitatore un episodio che rientri nel flusso di esperienze complesse, variegate e atemporali, che sono specifiche della condizione culturale delluomo contemporaneo.
Il programma dell allestimento risulta quindi fortemente influenzato da elementi di modernità, pur non essendo questo il carattere principale del progetto.
Le scelte scientifiche del restauro e formali dellallestimento del nuovo Lapidarium sono state condotte in stretto collegamento e in armonia con quanto programmato dalla Direzione museale del Museo di Palazzo Venezia.
Il progetto si pone, pertanto, in continuità con il processo organico di trasformazione del Monumento che lo ospita. Una continuità che si ricollega in specifico alloriginale programma museografico realizato dallarchitetto Camillo Pistrucci negli anni 1909-1910, quando, al piano terra del loggiato del chiostro, furono collocati alcuni frammenti marmorei di notevole pregio, rinvenuti durante i lavori di spostamento del Palazzetto.
Parte del patrimonio lapideo fu murato nelle pareti perimetrali, mentre altro, quello di maggior dimensione, fu poggiato lungo gli intercolumni.
Questo tradizionale criterio espositivo, per quanto elementare, non poteva non essere considerato nel suo giusto valore e, pertanto, non poteva non essere punto di riferimento per la nuova realizzazione.
Il nuovo allestimento coinvolge un blocco consistente di reperti lapidei di diverse dimensioni e origini. Si tratta di 120 reperti in totale. In particolare lintervento prima di restauro, e poi espositivo, si riferisce ad opere comprese tra la fine del I secolo d. C. ed il XVI secolo, molte delle quali rinvenute nellarea del Palazzetto durante le demolizioni dello stesso.
Il progetto del nuovo allestimento si pone in ideale continuità con la originaria vocazione del sito e tiene quindi conto di questa antica condizione dellesistente. Le ragioni di tale scelta sono da rintracciare, in primo luogo, in un doppio ordine di ragioni:
- La semplice condizione di continuità spaziale e visiva che intercorre tra il piano
terreno e il primo piano del loggiato, destinato appunto allallestimento del nuovo Lapidario.
- La necessità di concludere, assumendola idealmente, la primitiva sistemazione
realizzata negli anni dieci, riconducendola così alla sua naturale compiutezza formale.
Soprintendente responsabile del procedimento: Claudio Strinati
Direttori dei lavori: Maria Giulia Barberini, Maria Selene Sconci
Progetto espositivo e allestimento: Filippo Raimondo - Studio Architetti Associati ABDR
Realizzazione dei lavori di allestimento: QuinTilia Edizioni - Giulia Quintiliani, Mauro Pananti
Regia video Palazzo Venezia: Lorenzo Pizzi
Regia video back-stage: Giacomo Anastasi, Francesco Staffa
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