Recupero Del Quartiere Militare Borbonico - L'altrareggia, Centro Di Incontro Tra Culture Diverse
Also available as DIVISARE BOOK #150
Concorso nazionale, 1° premio (2001) - premio nazionale 'centocittà', 1° premio (2001)
Il Quartiere Militare Borbonico, ex Caserma De Martino, sorge ai margini del'abitato del centro storico, tra via Santa Croce e via Quartiere Nuovo. Fu realizzato su consulenza di Luigi Vanvitelli e sorse su due esistenti case a corte contigue, risalenti alla fine del 600. Il complesso era noto nella seconda metà del 700 come Ospedale di Casanova, esso era destinato ad accogliere i soldati di guerra, gli schiavi battezzati e gli schiavi maomettani impegnati nella costruzione del complesso della Reggia di Caserta. Durante il regno di Ferdinando II fu adibito a Grande Caserma di Fanteria, poi, dopo 'Unità, diventò Caserma Pilade Bronzetti e poi Renato De Martino, fino al 1985 quando la Caserma è divenuta proprietà del Comune di Casagiove. Il progetto di recupero parte dal'esame della centuratio romana: le linee parallele alla grande maglia agricola definiscono 'organizzazione del monumento secondo 'orditura dello spazio che attraversa 'intero complesso e che segna gli ingressi, i percorsi di comunicazione, le aree, le destinazioni 'uso ed il sistema del verde. Il progetto, nel conservare il carattere del'antico monumento, si pone 'obiettivo di realizzare un complesso integrato di interesse pubblico e di utilità sociale. Il Comune di Casagiove è risultato vincitore nella terza edizione del Premio Centocittà, riservato alle Amministrazioni Comunali italiane, sul tema del recupero esemplare di complessi edilizi di proprietà pubblica situati al'interno dei centri storici.
Il recupero del Quartiere Militare Borbonico
Il progetto ha per oggetto il recupero del Quartiere Militare Borbonico da destinare a'Centro 'incontro tra culture diverse. Si tratta di 'operazione di risanamento e riqualificazione funzionale di un complesso architettonico situato ai margini del centro storico di Casagiove e di proprietà comunale. Tale realizzazione vuole avere la vocazione di mobilitare nuove energie, contributi e risorse per la rivitalizzazione di una più vasta area degradata. Un accento al'aspetto socio-culturale ha significato, a partire dal'identità del luogo, rivitalizzare più ancora che ristrutturare, ovvero riprogettare non solo il luogo fisico, ma anche le funzioni, i modelli di relazione, gli spazi collettivi. Il progetto sviluppa una visione complessiva di possibile modificazione, ma si sofferma sulle categorie di lavoro previste nel quadro economico. Con la realizzazione il complesso del Quartiere Militare Borbonico è stato ridonato alla popolazione attraverso: la sistemazione degli spazi aperti con i necessari percorsi di attraversamento tra la città vecchia e la recente espansione; il consolidamento e la messa in sicurezza di tutte le strutture compreso la realizzazione del manto di copertura e degli intonaci esterni; la finitura degli edifici afferenti alla corte di ingresso e a quella del comunicare/conoscere.
Finalità del'intervento
'idea è di definire una proposta architettonica che descriva il monumento nei suoi caratteri storici e permanenti, proiettandolo nel terzo millennio quale luogo delle identità culturali, sociali ed etniche, fondate sul confronto e favorite dalle relazioni'material' ed'immaterial' e pertanto bisognoso di un approccio multidisciplinare. Il recupero del Complesso Borbonico parte dalla lettura di un territorio, deposito di storiche trasformazioni (la centuratio) e luogo di straordinarie opere architettoniche (il palazzo Reale di Caserta), al'interno del quale 'altrareggia assume ruolo, significato e relazione. Le linee parallele alla grande maglia agricola hanno suggerito 'organizzazione del monumento orientata dalla geometria che, riducendosi alla scala del'intervento, definisce 'orditura dello spazio che attraversa 'intero complesso capace di aprirsi al suo intorno. Il grande piano basamentale, un'area rettangolare allungata, è regolato dalla maglia trasversale che segna gli ingressi, i percorsi di comunicazione, le aree, le destinazioni 'uso ed il sistema del verde. Il progetto, nel conservare le specificità ed il carattere del monumento, si è posto 'obiettivo di realizzare un complesso integrato di interesse pubblico e di utilità sociale capace di contribuire ad innescare e potenziare un processo di recupero diffuso e di rivitalizzazione del tessuto economico-sociale del rispettivo intorno urbano quale elemento di valorizzazione e arricchimento del'identità culturale della città e delle diverse etnie che la abitano in un disegno collettivo, in un'ordine morale. Un centro civico destinato soprattutto alle fasce deboli della società, un insieme di residenze integrate con attività artigianali capaci di autoalimentarsi, un laboratorio per la cultura e la formazione professionale. Rendere quindi unitario 'intero intervento, compreso tra la futura realizzazione del'area del'ex campo di calcio, destinata a spazi pubblici e parcheggio interrato, e gli spazi delle corti interne, destinati alle nuove funzioni, che danno trasparenza al quartiere borbonico tra la città storica e espansione contemporanea attraverso i percorsi di penetrazione richiesti dal bando di concorso. Il sistema distributivo genera una dinamicità degli spazi che determinano una frequenza degli scambi, tra le funzioni del Programma: ricevere, comunicare, lavorare, esporre, conoscere, pregare e abitare. Attraverso la tutela del monumento e al contempo la tutela del cittadino, della famiglia e della comunità 'idea di progetto rafforza 'azione riformatrice ed innovatrice nel campo socio-assistenziale già avviata dal'Amministrazione Comunale di Casagiove con quei servizi destinati soprattutto ai casi di emarginazione e di bisogno. Le Politiche Sociali rappresentano uno degli elementi cardine del'attività del'Ente, che ha puntato alla collaborazione tra parrocchie, istituzioni, volontariato, associazionismo, impresa sociale e for profit nel'ottica che lo stato sociale non possa essere considerato residuale, ma nemmeno risposta esaustiva ai problemi che una società sempre più complessa pone. 'altrareggia è quindi il luogo delle relazioni interpersonali'material' tra le persone che'abitano il monumento ed il luogo delle relazioni'immaterial' tra le reti globali. Questa condizione definisce un luogo aperto alle tecnologie informatiche e telematiche per realizzare una comunicazione con la totalità del sapere, degli spazi, dei soggetti, scavalcando ogni tipo di barriera ed annullando tutte le possibili marginalità. Il progetto considera il complesso, anche a ragione dei caratteri emblematici della configurazione concettuale individuata, come parte integrante e propulsiva del nuovo processo di sviluppo di Casagiove, di Caserta e del suo hinterland, instaurando una sinergia con gli altri motori dello stesso processo, tra i quali in primo luogo la scuola, 'Università e le strutture della formazione, nonché la partecipazione diretta ed indiretta degli utenti alla realizzazione e alla gestione.