Scuola comunitaria a Djinindjebougou
Progetto di infrastrutture nella regione del Beledougou
Due aule per una scuola comunitaria ad uso di quattro villaggi tra loro sufficientemente vicini, che non hanno finora avuto la possibilità di scolarizzare i propri figli spingono il progetto dell’edificio verso una profonda essenzialità compositiva e costruttiva.
L’edificio è privo di spazi di distribuzione e copre una minima superficie di terreno con l’inevitabile obiettivo di estrema razionalizzazione dei costi e delle risorse. La necessità di realizzare grandi ambienti come delle aule scolastiche, ha spinto a definire, in un processo di attualizzazione ed adattamento tipologico e strutturale, un sistema sperimentale ibrido che impiega, accanto alla volta a corsi inclinati, travi di cemento a T rovesciata che servono per impostare le volte in terra cruda e realizzare luci libere di notevole dimensione. Quattro travi a sostenere sei volte in terra cruda. Gli spessi muri e la copertura completamente in terra garantiscono all’interno confort termico e riparo dalle alte temperature del clima sub-sahariano.
Alla scansione trasversale delle travi e delle volte si affianca la rapida sequenza di stretti tagli verticali, modulati sulle dimensioni del mattone in terra cruda, che si aprono lungo il perimetro della muratura, portando alle due aule luce ed aria. Un edificio che nasce del terreno che lo genera.
L’area in cui si è operato è il limite sud della regione del Beledougou, difficile da raggiungere (due ore di pista) con minime risorse di sostentamento, e non poche difficoltà affrontate anche a causa delle difficili condizioni ambientali. In un contesto così caratterizzato, ogni scelta progettuale, costruttiva, strategica o compositiva vive di un confronto diretto con i bisogni evidenti dei luoghi, delle persone, del clima, e delle possibilità tecniche e pratiche.All’interno di un programma per infrastrutture pubbliche nella regione, promosso da AFRICABOUGOU, associazione onlus italiana, il progetto di architettura diventa opportunità per sperimentare un processo di collaborazione partecipativa con gli abitanti, futuri utilizzatori della struttura, con i quali il processo viene condiviso in tutte le sue fasi e per generare sviluppo nel mercato del lavoro all’interno dell’economia rurale dei villaggi. Tempi, materiali e lavorazioni sono concordate in riunioni ed assemblee; il programma delle opere é studiato compatibilmente ai materiali reperibili sul mercato locale e soprattutto sulla base della disponibilità di manodopera, legata alle stagioni di lavoro nei campi. Ad opera realizzata, un comitato di gestione, al quale prendono parte uomini e donne del villaggio, assicura la manutenzione e la gestione dell’edificio.