Gabriele Basilico. ROMA
La mostra, ospitata all’interno di Palazzo Altemps, si articola in una sequenza di temi/episodi, che vanno dall’introduzione - l’intenso rapporto tra Gabriele Basilico e Roma -, ai primi lavori degli anni ‘80, dall’esposizione dei provini relativi alle ricerche sulla Capitale, alle foto più recenti.
Questa sequenza avviene all’interno di ambienti che, fatta eccezione per la sala espositiva principale, sono attualmente allestiti per mostrare una parte della collezione di Palazzo Altemps.
L’idea è quella di creare un rapporto tra i reperti permanenti e la nuova mostra, in un dialogo che avviene per confronto e innesto, dove le fotografie e le sculture si sincronizzano in spazi che la mostra rende temporanei ma definiti, e in cui il nuovo, le foto e i loro supporti, è posizionato in maniera attenta, al fine di creare allineamenti, giustapposizioni, simmetrie, contrasti e rimandi.
L’allestimento rende concreta la sequenza di questi episodi, sfruttando le caratteristiche degli spazi a disposizione, il loro ritmo, e la presenza dei reperti, il loro orientamento. L’intento primario è di creare una continuità, visiva e materica, all’interno di un percorso che attraversa spazi e contenuti eterogenei. Le componenti dell’allestimento, per questo motivo, sono pensate con un vocabolario semplice e reiterato, anche quando sono progettate per funzioni diametralmente opposte: un podio o un appendimento.
I vincoli - l’inserimento dell’allestimento all’interno di un palazzo storico e tutelato -, sono completamente integrati nel progetto, diventandone una parte organica. Ogni elemento è immaginato per rispettare il contesto, ma, al contempo, trattato come oggetto indipendente in cui le “limitazioni” scompaiono all’interno di forme autonome.