Villa Ebe
Versilia. Litorale Tirrenico. A nord Marina di Massa, Carrara, Sarzana. Nelle giornate estive, all’orizzonte, Porte Venere e l’Isola del Tino. A sud Viareggio e il lago di Massaciuccoli. A ovest? Una barriera di calacatta, bardiglio e arabescato: le Alpi Apuane. E poi… il mare.
È in questo contesto, circondati da questi elementi immutabili, che si è sviluppato il progetto di recupero di una villa versiliana anni trenta. Percorrendo una delle tante stradine interne che tagliano in lotti geometrici quel che resta della stupenda pineta di Ronchi-Poveromo, sia arriva in prossima di una zona boschiva più densa, più verde, più intatta, verrebbe da dire più vergine. La villa, costruita negli anni trenta e poi ampliata negli anni sessanta mostrava tutti i difetti di una costruzione tipica dei primi anni del novecento: nessuna fondazione, nessun isolamento termico, delle solette intermedie molto sottili e un tetto vissuto e abitato da tutte le intemperie degli anni. L’intervento, oltra a risanare energeticamente la casa, andando a costruire una nuova platea, e tutte le stratigrafie necessarie a garantire un comfort strutturale e energetico agli ambienti, si è sviluppato attorno al tema dello spazio. Nella costruzione esistente le camere erano molto piccole e poco luminose; la cucina era il locale più stretto dell’abitazione e i bagni, senza luce naturale, erano ambienti scuri e angusti. I desiderata del cliente erano: avere una grande zona giorno dove implementare il concetto di convivialità, avere molte stanze per gli ospiti e dei bagni con delle finestre in grado di inquadrare il magnifico panorama fatto di pini, chiome e, un po' più in là, di Alpi, di Alpi Apuane.
Oltre a rimodellare la disposizione dei locali facendo attenzione a non stravolgere tutta la struttura portante, ci si è poi concentrati sull’aspetto spaziale degli ambienti e sulla loro definizione materica.
Alla base del progetto c’era il chiaro intento di mettersi in linea di continuità con quel savoir-faire costruttivo che aveva caratterizzato le ville versiliane di una volta. Per questa ragione si sono scelti dei materiali tipici e poveri, umili e onesti ma dal forte valore immaginifico: piastrelle e cornici in graniglia e cementine per i pavimenti interni, stucchi a calce grossolana e palladiana per gli esterni. A questo aspetto materico che rimanda ai tempi in cui la pineta della Versilia era ancora immacolata, si è aggiunta la volontà di essere sostenibili a livello energetico. Nell’abitazione è stata installata una pompa di calore con riscaldamento a pavimento e dei pannelli fotovoltaici che rendono i consumi quasi nulli. A questo si deve aggiungere l’utilizzo di materiali ecologici come la biocalce e, a soffitto, un isolamento termico a base di fibre di legno.
Versilia. Litorale Tirrenico. A nord Marina di Massa, Carrara, Sarzana. Nelle giornate estive, all’orizzonte Porte Venere e l’Isola del Tino. A sud Viareggio e il lago di Massaciuccoli. A ovest, una barriera di calacatta, bardiglio e arabescato: le Alpi Apuane. A est, il mare. Ora, sotto la pineta, una villa nel tempo, Villa Ebe.
Source: BUREAU/D