Piazza L.B.Alberti
Una lettura storica ci racconta come la Piazza Leon Battista Alberti si sia definita nella sua attuale configurazione solo all’inizio del XX° secolo. Anteriormente a quel periodo non è mai stata una piazza; lo spazio aperto era utilizzato come cortile o chiostro monastico. Le ultime demolizioni intervenute, hanno definito il vuoto urbano deformando lo spazio verso nord ovest togliendo regolarità alla forma della piazza come ci appare nelle mappe del 1935.
Il progetto per la costruzione del tempio, non risulta sia mai stata accompagnato da un disegno che ne potesse definire una precisa relazione con lo spazio urbano.
La nuova sistemazione delle pavimentazioni si propone di rendere unitaria la percezione dello spazio, mantenendo nel contempo la possibilità di lettura delle diverse funzioni e dei diversi segni e significati sedimentatisi nel tempo; aspetti che congiuntamente oggi definiscono il preciso carattere del luogo.
Si intende ridare alla piazza una forma regolare precisandone il bordo posto a ovest, mediante la realizzazione di un piccolo filare alberato.
Le scelte formali sottendono una approccio quasi archeologico con l’intenzione di mantenere in equilibrio i segni che definiscono i diversi caratteri dei luoghi nella composizione complessiva.
L'area sulla quale sorgeva il chiostro sarà ancora individuabile nella sua struttura geometrica grazie all'utilizzo di lastre di pietra bianca che definiscono il perimetro del chiostro porticato.
La parte antistante l’ingresso laterale della basilica costituisce lo spazio centrale della piazza che celebra Leon Battista Alberti letterato e architetto, e viene gerarchizzato introducendo ai ciottoli di fiume che pavimentano tutta la piazza, una miscela di ciottoli bianchi, che definiscono in modo misurato lo spazio monumentale. Sul lato opposto alla facciata albertiana è collocata una seduta contemplativa realizzata con una struttura in bronzo, sulla quale trovano posto: il cubo in pietra che ospita il bassorilievo che ripropone la struttura del fronte albertiano ad uso degli ipovedenti, alcuni reperti lapidei della fabbrica della basilica meritevoli di valorizzazione, una lastra incisa che ricorda la custodia dei Sacri Vasi nella cripta del tempio, origine della costruzione dell’edificio di culto, una seduta corredata da una struttura verticale che permette di fornire le informazioni turistiche di base.
A separazione tra i luoghi principali dello spazio monumentale e le aree destinate alle attività commerciali è stata prevista una soglia costituita da alcune lastre incise celebrative della figura intellettuale di Leon Battista Alberti collocate al suolo. Tale scelta si lega alla tradizione lapidaria propria della città storica che a Mantova ha numerosi e straordinari esempi; su tutti il fronte della casa del Bertani e il sagrato di Santa Maria della Carità.
Allo scopo di definire il margine inferiore della piazza attualmente sfrangiato, viene introdotto uno spazio alberato con sedute dedicate alla sosta delle persone, mentre la porzione di piazza adiacente al sistema vegetazionale è semplicemente destinata alle attività quotidiane e commerciali.