AMPLIAMENTO CANTINA MIONETTO
Progettare un sito industriale in centro abitato e per di più nel contesto delle
colline del Prosecco, impone un approccio progettuale di grande delicatezza e
l’impiego di strategie di mitigazione fuori dall’ordinario.
L'articolazione degli spazi
Il progetto di ampliamento dello stabilimento produttivo delle Cantine Mionetto
ha come obiettivi l’accorpamento delle due unità produttive di Crocetta del Montello e di Vidor, che verranno trasferite presso la sede legale e storica dell’azienda in Valdobbiadene, allo scopo di garantire una migliore gestione dei flussi e un aumento della capacità produttiva. La realizzazione dell’opera prevede la demolizione di un fabbricato esistente ad uso uffici, la costruzione di nuovi fabbricati e la conseguente completa ridefinizione del layout produttivo.
La società, attiva sul territorio dal 1887, gestisce il processo di realizzazione di vini spumanti e frizzanti a partire dal vino grezzo fino alla consegna del prodotto imbottigliato. Il processo inizia a partire dal ricevimento di vino acquistato dalle aziende agricole della zona. Il vino grezzo è sottoposto a successive operazioni di trasformazione atte ad affinarne le caratteristiche organolettiche. I processi che si attuano nella fase dei trattamenti enologici consistono, principalmente in operazioni di travaso, filtrazione, stabilizzazione tartarica, centrifugazione, chiarifiche, taglio e affinamento del prodotto grezzo.
Il vino ottenuto rimane in stoccaggio su vasche in acciaio fino alla successiva fase di spumantizzazione che avviene in autoclave in condizioni controllate. Successivamente il prodotto finito viene confezionato e spedito al cliente mediante corriere. Fra le attività gestite dall’organizzazione rientrano inoltre i processi del magazzino e tutti i processi di servizio alla produzione: controllo
qualità, manutenzione delle attrezzature, pulizia dei locali di lavoro, lavaggio e sanificazione delle attrezzature di lavoro, etc.
L’ampliamento dello stabilimento avviene in un territorio collinare dove attualmente è presente una piccola area boschiva; la morfologia del terreno si presenta caratterizzata da saliscendi, terrazzamenti e da una piccola gola che, essendo collocata ad ovest dello stabilimento, assume la funzione di confine ovest oltre il quale vi sono i ricettori posti su terrazzamenti che si affacciano sull’area dello stabilimento. Il terreno che circonda il sito è in parte coltivato a vigneto, in parte è costituito da vegetazione selvatica; a sud è presente la piccola area boschiva.
Il progetto è stato suddiviso in vari corpi funzionali che si sviluppano su più livelli, componendo gli snodi funzionali per il ciclo di produzione. I corpi di fabbrica sono in parte oggetto di una rifunzionalizzazione dei fabbricati esistenti, ed in parte frutto di un ampliamento realizzato ex novo in adiacenza all’attuale stabilimento produttivo. La lettura del progetto "per livelli" dà la possibilità di ripercorrere l'intera catena di produzione. A quota 0.00 metri si trova l'accesso dalla strada nella corte antica per dipendenti e ospiti, oltre al punto di accesso alla nuova area Hospitality. Su questo livello, sono inoltre fruibili i locali ufficio, lo spaccio, i locali magazzino e le autoclavi per la lavorazione del vino.
Al livello inferiore, posto a quota -5.00 metri, viene realizzato nuovo accesso per i mezzi pesanti, dove avranno luogo le varie attività di carico/ scarico. Il prodotto in ingresso scende ulteriormente al livello inferiore, posto a quota -10.00 metri, dove si incontra lo spazio in cui si svolgono tutte le attività produttive di spumantizzazione e di imbottigliamento. La linea produttiva di questo livello viene collegata agli spazi funzionali del livello superiore attraverso un sistema di viti senza fine, mediante le quali il prodotto finito viene riportato al livello superiore.
Infine, al livello più basso, sito a quota -15.00 metri, ha sede la cantina vera e propria, composta da un unico ambiente in cui vengono posizionati i vasi vinari. Analizzando la planimetria è possibile identificare una partitura di 8 corpi funzionali, distinti ma fortemente interconnessi che, integrandosi con il sistema di livelli vanno ad articolare gli spazi di progetto. L'edificio A si sviluppa su due livelli (a partire dalla quota -10.00 metri fino alla quota -5.00) in adiacenza al magazzino interrato esistente, ed è destinato ad ospitare le nuove linee di imbottigliamento, ed i macchinari per la paletizzazione e depaletizzazione.
La copertura di questo edificio sostiene il piazzale carrabile di movimentazione delle merci. La porzione a copertura dell’area di palettizzazione è di tipo verde estensivo, ed essendo in adiacenza al corpo C, di seguito descritto, costituisce
un’unica grande terrazza per gli ospiti con vista sull’area produttiva. I corpi di fabbrica B e D, anch'essi su due livelli, lavorano come un sistema integrato e sono destinati ad ospitare l'area di accoglienza clienti realizzata ex novo (alla quota +0.00) ed alla rifunzionalizzazione degli spazi attualmente adibiti alla produzione, siti a quota -5.00 metri, che verranno convertiti in
magazzini.
Il blocco C consiste in una copertura in carpenteria metallica con finitura in verde pensile realizzata in adiacenza alla nuova area accoglienza. Questa struttura genera uno spazio aperto e fluido che trasforma la copertura dell'area di palettizzazione del blocco A in vera propria terrazza per eventi. Un ulteriore corpo funzionale, definito come edificio E, nasce dall’esigenza di coprire le autoclavi (in parte esistenti, in parte trasferite da altri siti aziendali, in parte nuove) presenti alla quota -5.00 metri, ed è caratterizzato da una struttura in carpenteria metallica in parte piana e in parte a falde. Le facciate sono rivestite con un sistema di inverdimento verticale per cui sono state scelte delle essenze arboree rampicanti tipiche della zona.
Direttamente connesso e simile per forma, l’edifico F ospita al piano primo i chiller, mentre al piano terra vengono posizionati gli spazi riservati al personale: gli uffici ed il laboratorio. Allo scopo mantenere la continuità di percorsi, al livello -7.80 metri sono localizzati gli spogliatoi per i dipendenti. Per mantenere la coerenza con l'attiguo edificio E, si è scelto di adottare lo stesso tipo di
rivestimento di facciata, garantendo continuità e armonia degli esterni. Il corpo di fabbrica dell'attiguo edificio I ospita la cantina vera e propria e, come anticipato, si sviluppa dalla quota più bassa di tutto l’intervento (-15.00 metri) sino alla quota di -5.00 m, in posizione adiacente all'edificio A. Le coperture dei due edifici, essendo l'una la continuazione dell'altra, vanno a costituire il piazzale per la movimentazione della merce. Al lato del sedime dell’edificio I trovano spazio le vasche di laminazione (interrate) dell’intero compendio.
Il magazzino esistente, interrato, viene denominato "edificio L". Il fabbricato verrà riconvertito ad area di vinificazione con l’inserimento di autoclavi ed altri macchinari destinati alla produzione. Questo edifico è soggetto ad alcuni interventi di demolizione e ricostruzione oltre ad interventi strutturali per adeguarlo alle nuove funzioni. Gli esterni Grande cura viene infine riservata per la progettazione delle aree esterne. Il progetto prevede la realizzazione di parcheggi, destinati sia alle maestranze sia ai clienti. Le superfici destinate a parcheggio, dotate di apposita superficie drenante e da varie piantumazioni che consentono una mitigazione dell’intervento nel paesaggio, vanno a costituire il tessuto attorno a cui ruota la partitura dei vari blocchi funzionali. Da un'analisi dei flussi si è notato che l’utilizzo del parcheggio avviene per lo più da parte delle maestranze, i cui spostamenti sono in funzione degli orari produttivi, divisi in due turni dalle ore 6:00 alle ore 18:00.
Vista la natura produttiva dell'intervento, ed alla necessaria presenza di di automezzi pesanti (camion, bilici) sia per i flussi di prodotto in entrata che in uscita, si è posta molta attenzione alle aree di manovra ad essi riservate. Con l’incremento della capacità produttiva si stima un aumento dei camion pari a 10/12 unità per un numero complessivo pari a circa 20/22 automezzi al giorno e diventa quindi di fondamentale importanza garantire la gestione razionale di tali flussi, al fine di limitare i disagi sia per le maestranza all'opera, sua per il circondario. L’ingresso dei camion, utilizzato anche dai dipendenti, ed è posto posto a quota -2,50 metri. L’area di manovra, dove avvengono le operazioni di carico/scarico e movimentazione del materiale è posto a quota -5,00 metri; dallo stesso piazzale le maestranze accedono al parcheggio posto più a sud, passando sotto al fabbricato dove saranno installati gli impianti per la produzione del caldo e del freddo.
La manovra degli automezzi, avverà quindi interamente a quota -5,00 metri, dove hanno sede anche l'area palettizzatore/depalettizzatore ed il locale impianti. Su tale piazzale e all’interno dei magazzini sono stati ricavati gli spazi necessari alla presenza di carrelli elevatori e tutti gli spazi necessari alle varie fasi di lavorazione. Lo spazio di manovra viene garantito dalla una rampa che si sviluppa lungo tutto il fronte ovest dell'area di intervento. Tale percorso carrabile funge da sarcitura, collegando tutti i livelli dell’intervento e dando continuità sia al percorso del prodotto che all'immagine globale dell'intervento.