Nuovo Complesso Parrocchiale dello Spirito Santo
Una Chiesa di campagna. [Impianto planimetrico]
Il sito dell’intervento è in località Pezzapiana di Benevento con fronte strada su via dei Liguri Bebiani. Si tratta di una fettuccia carrabile a doppio senso di circolazione e, seppure prossima a un centro abitato,non è dotata di percorsi laterali pedonali protetti. Di fatto l’arrivo sul sito dell’impianto è possibile solo in automobile, complicando l’applicazione della la sequenza ricorrente e lineare Sagrato/Chiesa [arrivo sul sagrato e dal sagrato accedo alla chiesa]. Al sagrato, di solito complanare alla strada, non è possibile accedere in maniera immediata. Questo piano, di incontro e di preparazione all’attraversamento della soglia verso l’aula liturgica, qui sarebbe stato snaturato dalla presenza delle auto. È stato necessario, pertanto, ricostruire la sequenza protetta Sagrato/Chiesa all’interno del sito, in una condizione di introflessione. Il parcheggio è in fondo all’area, verso est, schermato dal corpo della casa canonica e delle attività parrocchiali. Questo edificio permette una permeabilità esclusivamente pedonale verso il sagrato.
Verso la strada, invece, il fronte ovest della Chiesa, semplificato nel segno, si pone come elemento segnalatore, pur con una percezione distratta dovuta all’attraversamento a media velocità.
Declivio naturale
L’area in cui è inserito il lotto dell’intervento, è un unico grande campo in declivio, che è conservato nella sua linea di sezione. Una diafana recinzione [pur necessaria] conserva inalterata la percezione dei campia monte e a valle del sito di intervento.
Riconoscibilità dell'edificio sacro
Una forma riconoscibile all'interno di un lessico chiaro e decodificabile con facilità; in stretta sintonia con l'assunzione di un'arte iconica dove la figura significante e riconoscibile, predomina sulle forme astratte o allusive.
Impianto liturgico. Il mistero e la Meraviglia
Lo spazio interno della Chiesa è costruito su un continuo corto circuito buio/luce, abbandono e speranza. La rappresentazione fisica dello sgomento e lo spiraglio della luce, della fede e della salvezza.
Si è partiti dalla figura in pianta del quadrato con l’assemblea orientata ad ovest disposta secondo un semplice schema regolare. Lo spazio del presbiterio è declinato a partire dall'idea tutta giottesca di transennatura, di filtro, di velario che separa e unisce al medesimo tempo l’area propria della celebrazione eucaristica con la sacrestia. L’interpretazione giottesca è descritta nell'affresco "presepe di Greccio" (1295- 1299). Il tutto è unito dal segno circolare del candelabro (abside di luce) al centro del quale svetta l’essenziale gesto della Croce. Sulla parete di fondo domina un ampio mosaico dedicato all’effusione o discesa dello Spirito Santo.
I fuochi liturgici sono netti e facilmente individuabili. [Un fraseggio decorativo costante e pervasivo basato sulla semplice figura del triangolo isoscele diventa elemento unificante].