TERZO PALAZZO UFFICI SNAM
Photo essay by Simone Ottaviani
Semplice nelle linee e chiaro nel dichiararne l’impostazione tecnologica, il Terzo Palazzo per Uffici della SNAM fa parte del complesso di realizzazioni di Metanopoli, quartiere sperimentale alle porte di Milano concepito da Mario Baciocchi negli anni ’50, su incarico dell’imprenditore Enrico Mattei, come una città ideale, così pensata dal suo committente, in linea con le esperienze della ditta Olivetti a Ivrea. Franco Albini e Franca Helg, insieme ad Antonio Piva, vengono incaricati di progettare un palazzo per gli uffici della Snam progetti. Situato al centro del suo lotto, l’edificio si sviluppa su cinque piani, ha una pianta cruciforme, articolato su una rigida geometria ortogonale di quattro corpi che si incontrano in un punto centrale, disposti sugli assi nord-sud ed est-ovest. Nel centro dell’edificio si trova la grande hall di ingresso sulla quale si affaccia una monumentale scala a chiocciola in acciaio con i gradini in pietra naturale che dona un aspetto fiero ma nello stesso tempo ispira leggerezza e distribuisce i percorsi verso gli altri piani e le ali. Gli uffici sono completamente liberi, privi di porte od ostacoli, così da creare un unico grande ambiente lavorativo; la scelta innovativa per il tempo è l’utilizzo di pareti mobili che donano flessibilità allo spazio e consentono di creare ambienti più riservati e formali in caso di necessità. L’architettura di facciata è segnata da finestre a nastro, in alluminio anodizzato, che corrono lungo tutti i volumi, sottolineate da delle carenature in poliestere di colore rosso, che ne segnano il ritmo per tutto il perimetro dei quattro volumi. Come spesso accade negli edifici di Albini, la tecnologia diventa parte integrante dell’edificio e del suo stesso linguaggio: le carenature rosse, altro non sono che l’alloggio degli impianti dell’aria condizionata, che trovano una loro ragion d’essere diventando la cifra stilistica di tutto il palazzo. Il ripetersi e il ritmo sempre identico delle facciate evocano a loro modo le attività produttive che si svolgevano nel complesso di Metanopoli, e più in generale il lavoro seriale tipico delle realtà industriali.