Borgovico 33
“Dobbiamo mirare al nocciolo della verità.
Le domande relative all’essenza delle cose sono le uniche domande importanti.”
F. Neumeyer, Mies Van der Rohe. Le architetture, gli scritti, Skira 1996
The history of the church of the former convent of Santa Caterina in Como is troubled: it was built in 1634 on bases of the end of the thirteenth century, it was diocesan seminary in 1740, military barracks in 1800. Afterwards it was purchased by private individuals and transformed into a cotton mill, but unfortunately it got on fire in 1882 with the consequent collapse of a part of the barrel vault, it finally became a warehouse and then an abandoned space. In 1995 a new owner sees this place completely raided, stripped and in ruins, as a natural and powerful beauty. The exceptional nature of the internal void was turned into the ideal container, able to host special artistic operations.
It is not a museum, nor a traditional art gallery.
Some focused operations make this charming space available without suffocating it with fake and unreal additions.
La storia della chiesa dell’ex convento di Santa Caterina a Como è travagliata: costruita nel 1634 su basi della fine del duecento, seminario diocesano nel 1740, caserma militare nel 1800, acquistata da privati e trasformata in cotonificio, incendiata nel 1882 con il conseguente crollo di una parte della volta a botte, diventa infine magazzino e poi spazio abbandonato, fino al 1995, quando un nuovo passaggio di proprietà intravede in questo luogo completamente razziato, spogliato e in rovina, una naturale, potente bellezza dovuta all’eccezionalità dello spazio vuoto interno; il contenitore ideale per ospitare interventi artistici speciali.
Non un museo, e neanche una galleria d’arte tradizionale.
Pochi interventi mirati per rendere utilizzabile questo spazio così affascinante senza soffocarlo con cosmesi finte e irreali.