Il Castello della Loira / Le château de la Loire
ARCHITETTURA SENZA SPESSORE. Architecture without thickness. Architecture without substance.
Architettura FORMA VUOTA.
Sull’uso delle forme non sulla genesi delle forme. E, fra le forme possibili quelle familiari, riconoscibili, consuete. Sull’uso della forma, non sulla sua [della forma] genesi.
NON sulla produzione di forme, ma sull’USO di forme. Forme comprensibili e autonome.
La forma come sagoma. Pezzo di uno strumentario. Una nuova parola di un lessico familiare.
Spingere la forma fino al limite della sua riconoscibilità. Per indagarne le possibilità d’uso.
DE FORMA ARCHITECTURÆ. Deforme [lontano dalla forma naturale]. Verso la astrazione grafica della forma.
La forma familiare ritorna alterata e meravigliosa. La forma alterata ritorna familiare e meravigliosa.
Alterare la forma, liberata dalla sua funzione, in un registro all’interno del quale questa [la forma] sia ancora riconoscibile. Spingerla fino al limite della sua riconoscibilità. Per indagarne le possibilità d’uso.
La forma si presta [si offre] a usi possibili.
La forma dell’architettura contiene in sé ogni cosa. Non il contrario. Non sono le parti costituenti che danno forma all’architettura.
L’architettura resiste alla funzione che l’ha generata.
Architecture EMPTY SHAPE.
About the use of shape, not about its [of the shape] genesis.
NOT about the production of shapes, but about the USE of shapes. Comprehensive, autonomous shapes.
Piece of a tool set. A new word of a familiar lexicon. Pushing the shape up to the limit of its recognizability. To investigate the possibilities of use.
DE FORMA ARCHITECTURÆ.
Deformed [far from the natural form]. Towards the graphical abstraction of the form.
The familiar form becomes altered and wonderful again. The altered form becomes familiar and wonderful again.
Altering the form, freed from its function, in a register within which this [the form] is still recognizable. Pu- shing it to the limit of its recognizability. With the aim to investigate its possible uses.
The use of known [familiar] forms avoids the [anxiety-provoking, paralyzing] tension of the invention-crea- tion and prepares the serene [authorial or of the author] disposition to the self-adaptation.
Form lends [offers] itself to possible uses.
The form of architecture contains within itself everything. Not vice versa. It is not the constituent parts that give form to architecture.
Architecture resists the function that generated it.
L’architettura parla sempre del suo autore che parla di sé con le forme di tutti. È una mise en abîme.
Architecture always tells of its author, who tells of himself with the everyman’s forms. It is a mise en abîme.
La forma passa di mano in mano/The shape passes from hand to hand.
La costruzione della memoria ne rivela la trasfigurazione.
La costruzione degli oggetti conservati dalla memoria mostra il loro adattamento al portatore della memoria.
The building of Memory reveals its [of the memory] transfiguration. The construction of objects conserved by memory illustrates the way they adapt to the memory bearer.
LA MEMORIA ADATTA LE FORME/Memory is not a data storage. Memory is a data processor.
TRAdizione, TRAduzione e TRAdimento.
Questi termini hanno una radice comune [TRA] e descrivono un TRAsferimento attraverso [per mezzo di] un soggetto, l’autore, che diventa quindi medium. Portare da un tempo a un altro tempo, da una lingua a una altra lingua e da un corpo a un altro corpo ADATTANDO A SÉ.
[Ogni storia si racconta adattandola a sè. E così passa da un sè a un altro sè].
TRAdition, TRAnslation, beTRAyal.
These words have a common root [TRA] and describe a TRAnsfer through [by means of] a subject, the author who thus becomes a medium.
Moving from one time to another time, one language to another language, one body to another body ADAP- TING TO ONESELF. [Telling a story means adapting it to oneself. And thus it passes from one self to another self].
L’Architettura definisce un vuoto interno, separandolo [ritagliandolo, staccandolo] dal grande vuoto esterno. Il vuoto interno è lo spazio denso, fuori c’è quello rarefatto.
Architecture defines an interior void[vacuum], separating it [cutting it, pulling it] from the large external void [vacuum]. The inner emptiness is the dense space, out there is the rarefied one.