THE HOUSE OF THE ARCHEOLOGIST
The building is a single-family residence designed specifically for an archaeologist.
The volume is a simple parallelepiped with a rectangular base in which other blocks of cubic form, completely covered with stone, have been inserted and fixed.
From a material point of view, the building is reminiscent of the brick textures from old walls and the large cut stones that often interrupted the frame as lintels or cornerstones.
In this house, we replaced the bricks with reused fluted concrete block and the stone with marble slabs and travertine blocks.
The building is on two levels above ground level: on the ground floor there is a large and bright living room with a kitchen, a dining room and a small bathroom; on the first floor there are the bedrooms, two master bathrooms and the client's private office. All windows interact with the surrounding landscape characterized by vineyards and cultivated fields.
The materials used are all recovered materials from decommissioned quarries or landfills of construction materials; the building has also been better insulated to reduce energy consumption to a minimum.
From an architectural point of view:
we wanted to design a contemporary building by reinterpreting the old;
we wanted a simple, primitive mineral building capable of vibrating in the light differently in the morning, noon and evening;
we wanted to recover materials that are no longer used to give them a new life and reduce the nuisance to the environment;
we wanted a house full of light in its domestic interior.
More simply, we wanted to donate to our client a house that had in it its soul and its passions for history and archeology.
_ L’edificio è una residenza unifamiliare progettata appositamente per un archeologo.
Il volume è un semplice parallelepipedo a base rettangolare nel quale sono stati inseriti e incastonati ulteriori blocchi di forma cubica completamente rivestiti di pietra.
Da un punto di vista materico, l'edificio richiama le tessiture in mattone dei muri antichi e i grandi conci di pietra che spesso ne interrompevano la trama per fungere da architrave o da pietra angolare.
In questa casa, abbiamo sostituito il laterizio con blocchetti cannettati di recupero e la pietra con lastre e blocchi di marmo travertino.
Il fabbricato si sviluppa su due livelli fuori terra: al piano terra si trova l’ampio e luminoso living con la cucina e la sala da pranzo e un piccolo bagno di servizio; al piano primo sono state collocate le stanze da letto, due bagni padronali e lo studio privato del committente; tutte le finestre dialogano con il paesaggio circostante caratterizzato da vigne e da prati di coltivo.
I materiali utilizzati sono tutti materiali di recupero prelevati da cave in disuso o da discariche di materiali edili; l’edificio è stato inoltre isolato al meglio per ridurne i consumi al minimo.
Da un punto di vista architettonico:
volevamo progettare un edifico contemporaneo che reinterpretasse l'antico;
volevamo un edificio semplice, primitivo, minerale che potesse vibrare alla luce del mattino, del mezzogiorno e della sera in modo sempre differente;
volevamo recuperare materiali oramai in disuso e recuperarli per dargli nuova vita e non arrecare danno all’ambiente;
volevamo una casa piena di luce e domestica al suo interno.
Più semplicemente volevamo donare al nostro committente una casa che avesse dentro di sé la sua anima e le sue passioni per la storia e l'archeologia._