PROGETTO PER UN EDIFICIO AD USO BIBLIOTECA E STRUTTURA POLIVALENTE
Castel Maggiore _ Bologna
I principi insediativi
La nuova biblioteca/centro polivalente è disposta al limite meridionale del lotto; si insedia sul margine prossimo a via Bondanello in modo da poter stabilire con essa e con la biblioteca attuale un’agevole connessione percettiva e funzionale. Per dislocazione e consistenza volumetrica si offre come porta, o ingresso, a Parco Calipari, la cui continuità spaziale non viene compromessa dall’innesto recente. Una piazza di medie dimensioni e direttamente accessibile dai parcheggi esistenti si apre in fronte al fabbricato; lo slargo costituisce un’ideale prosecuzione dei locali coperti e si offre come agorà dedicata alla vita collettiva del borgo. Il bordo a ponente è ricostruito da un doppio filare di pioppi cipressini che conducono in direzione dei campi da gioco a nord.
I caratteri funzionali e distributivi
Il disegno dell’edificio è della massima semplicità ed il pattern compositivo, omogeneo e ripetuto, non determina fronti principali o secondari. La sua matrice più profonda deriva da certi assetti tipologici ricorrenti nell’architettura rurale della pianura bolognese che il progetto assume e trasforma: tra essi la compattezza dell’insieme, la pilastrata perimetrale, il disporsi delle stanze attorno ad un comune asse passante. La distribuzione degli ambienti richiesti dal programma è prevista su due livelli. Al piano di ingresso saranno ospitate la Sala consigliare, la Sala polivalente, la Sala commissioni e la Sala gruppi consigliari; tutti questi spazi affacciano direttamente su un portico che media il passaggio tra interno ed esterno. Ad un piano inferiore (- 4.50 m.) trovano sede la biblioteca e l’ambiente per le mostre e le attività progettuali, ambedue serviti da una grande foyer a doppia altezza. La suddetta scansione è stata scelta per ottenere una coerente e logica suddivisione delle destinazioni d’uso: per l’amministrazione e la cerimonia ad un livello, culturali e sociali in un successivo; la frattura tra served e servant spaces è stata ricomposta in un’unità di sottoinsiemi distinti ed interrelati.
La biblioteca
La biblioteca è costituita da una zona vocata a deposito librario e servizi ed una a sala per gli utenti; a cerniera tra le due sezioni un atrio con il bancone per il personale. I tre settori che il bando identifica secondo il modello della “biblioteca a tre livelli” si succedono in uno spazio che a questo stadio della progettazione si vuole mantenere senza specifiche soluzioni di continuità. Sarà la morfologia delle attrezzature di arredo – mobili per definizione – a caratterizzare le diverse porzioni in accordo con la committenza. Riteniamo questa opzione preferibile a dispositivi planimetrici fortemente vincolati, valutata anche la dimensione della struttura ed il desiderio espresso circa l’auspicata massima flessibilità e versatilità del complesso. Il tradizionale impianto a galleria di matrice quattrocentesca è qui caratterizzato da una lunga teoria di alte finestre che permettono una vivida relazione con l’intorno.
Le tecniche costruttive e le materie
L’edificio è stato concepito con materiali e tecniche costruttive consolidate allo scopo di poggiare su sapienze edificatorie diffuse capaci di garantire rapidità di messa in opera e contenimento generale dei costi. La struttura è composta da elementi verticali molto rigidi nei confronti delle azioni orizzontali associati ad una copertura orizzontale con peso proprio ridotto (garanzia di una maggiore efficacia anti-sisma). La struttura verticale, secondo la tipologia a pilastri, sarà realizzata in calcestruzzo armato. Il solaio di copertura sarà sostenuto da un’orditura di travi in legno lamellare molto ravvicinate; sulla copertura è predisposto un manto verde per una mitigazione dell’impatto ambientale e per la riduzione dell’effetto “isola di calore”. Un impianto fotovoltaico sarà alloggiato nella cornice perimetrale del tetto. I materiali impiegati (mattone, legno, argilla, cemento-resina) rispondono ad esigenze di controllo ecologico, durata, efficienza nelle prestazioni ed appropriatezza alla lingua morfo-tipologica del luogo.
Sostenibilità ambientale – linee guida
L’edificio è stato ottimizzato dal punto di vista del comportamento termodinamico in modo da massimizzare le prestazioni dell’involucro curando la stratigrafia degli elementi e le relative schermature nelle direzioni maggiormente soleggiate, la soluzione parzialmente ipogea beneficia della notevole inerzia termica del terreno, garantendo così una perfetta stabilizzazione del microclima interno, oltreché una maggior costanza dell’umidità relativa, e una notevole massa di accumulo termico. Il complesso edificio impianto è progettato per una totale autosufficienza assumendo quale standard di riferimento quello degli Net Zero Energy Building (NZEB). Il bilancio annuale non richiede prelievo di energia dalla rete.
La centrale di produzione dei fluidi termo frigoriferi sarà sviluppata tenendo conto del seguente concetto base: massima efficienza energetica coniugata con la massima semplicità di conduzione e manutenzione. Troppo spesso soluzioni interessanti, tecnologicamente avanzate, ma complesse non conducono ai risultati attesi in termini di efficienza a causa di fermi macchina, difficile regolazione e conduzione. Si propone quindi un sistema ibrido modulare di produzione così caratterizzato: caldaia a metano, pompa di calore geotermica.
Il sistema ibrido permette di ottimizzare l’efficienza. Le richieste di calore saranno soddisfatte nel periodo invernale da caldaia e pompa di calore geotermica, mentre le richieste di freddo nel periodo estivo saranno soddisfatte dalla pompa di calore.
Al fine dell’individuazione delle migliori tecnologie relative agli impianti meccanici si è provveduto a sviluppare una modellazione termodinamica su base dati statistica microclimatica AICARR – CTI. Tale analisi ha condotto alle stime preliminari di fabbisogno di calore pari a circa 15.000 kWh/anno e di freddo pari a circa 9.600 kWh/anno.
La rete di distribuzione dei fluidi per i fluidi caldi e freddi: avrà una distribuzione ad anello e avrà anche funzione di accumulatore termico inerziale al fine di stabilizzare la variabilità dei carichi termici. Per i fluidi necessari al condizionamento ed al riscaldamento, per il massimo risparmio energetico nell’arco della vita di impianto sarà calcolato il diametro ottimale al fine di ottimizzare i consumi elettrici per il pompaggio. Le unità terminali di condizionamento locali avranno i requisiti fondamentali di efficienza energetica, sanificabilità e semplicità di manutenzione.
Per gli impianti di illuminazione ordinaria e di sicurezza saranno utilizzati apparecchi a LED ad alta efficienza, dimmerabili e saranno coadiuvati da sistemi di controllo della presenza e della luminosità naturale per garantire il massimo del risparmio energetico. Illuminazione di sicurezza sarà con sistema centralizzato.
L’edificio sarà automatizzato secondo EN 15232 col raggiungimento della classe di efficienza elettrica A che comprende impianti dotati di un sistema di automazione e controllo (BACS) avanzato e dotati anche di funzioni di gestione degli impianti tecnici di edificio (TBM) specifiche per la gestione centralizzata e coordinata dei singoli impianti.
Sarà realizzato un completo sistema di monitoraggio dell’energia, il consumo elettrico sarà controllato da vari dispositivi, lungo il sistema di distribuzione elettrica. La misura dell’energia consumata da sistemi che utilizzano acqua calda e refrigerata sarà gestita da misuratori di calore con possibilità di analisi e report energetici.
Sarà realizzato un generatore di energia elettrica da fonte fotovoltaica installato in copertura di potenza 16 kWp con una produzione attesa di energia pari a circa 19.200 kWh/anno.
La progettazione esecutiva impiantistica sarà svolta da specialista accreditato dagli organismi di certificazione energetico-ambientale degli edifici secondo la norma ISO-IEC 17024.
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Il Parco Calipari
Il nuovo edificio è parzialmente interrato per ottemperare al limite dimensionale massimo del sedime (800 mq.) e contenerne, allo stesso tempo, il suo sviluppo verticale. Tale determinazione suggerisce ed origina anche un più vasto riordino della zona a sud di Parco Calipari. Una morbida modellazione del suolo è ottenuta tramite il riciclo delle terre smosse dal cantiere: un accorgimento che concilia ragioni di rango economico con la volontà di incrementare effetti di occlusione o sfondamento delle prospettive, oltre che essere di spunto per specifici impieghi; è il caso della dolce pendenza dirimpetto alla biblioteca che si rivela essere un luogo circoscritto e protetto idoneo ad ospitare produzioni ed eventi nella stagione estiva (teatro, musica, letture all’aperto, incontri) e di supporto ad istituzioni e associazioni presenti sul territorio (teatro Biagi D’Antona ed Istituto Superiore J.M. Keynes per citare solo due esempi).
I giardini sono luoghi vocati al contatto libero e diretto con la natura e le sue stagioni. Le specie vegetali piantumate fissano l’aspetto, gli odori e l’atmosfera di ogni giardino; le specie sono state scelte per robustezza, bassa manutenzione, coerenza ed equilibrio con i caratteri naturalistici del territorio. Fioriture prolungate ed intense nel periodo primaverile e foliage autunnale costituiranno il decus di questa parte di Castel Maggiore.
Abaco del verde
Alberi
sui bordi (schermatura e riparo): Quercus cerris, Quercus frainetto
lungo i sentieri (guida e segnale): Populus nigra pyramidalis, Pyrus calleryana “Chanticleer”
all’interno (masse per ombra nella stagione estiva): Fraxinus ornus “Obelisk”, Gledtsia triacanthos “inermis”, Malus baccata “Street Parade”, Sorbus intermedia “Brouwers”
Arbusti
Amelanchier lamarckii “Ballerina”, Lonicera pileata, Magnolia kobus, Parthenocissus quinquaefolia (rampicante)
Prato
tappeto erboso polifitico; miscuglio di graminacee
Tetti verdi
Tetto quadrato
Convallaria majalis, Hypericum calycinum
Tetto rettangolo (calpestabile):
Achillea millefolium, Artemisia arborescens “Powis Castle”, Aster novae belgii, Carex morrowii, Festuca glauca, Gaura lindheimeri, Helicrisum italicum, Miscanthus sinensis Flamingo, Pennisetum alopecuroides, Perovskia atriplicifolia, Verbena bonariensis