Il Villino Del Collezionista
The Villino refurbishment project is inserted in a particular value context within the urban fabric of Bologna: this area of the city has developed since the early years of the last century following the directives of the 1889 Regulatory Plan. Its characteristic is that of a real garden-city rich in Art Nouveau houses, tree-lined streets and private greenery, designed for a rising bourgeois class during the economic growth of the Giolitti age , being the first example of redevelopment of the city's first suburb.
Il progetto di recupero del Villino si inserisce in un contesto di particolare pregio all’interno del tessuto urbano bolognese: questo ambito di città si è sviluppato a partire dai primi anni del secolo scorso seguendo le direttive del Piano regolatore del 1889. La caratteristica che lo connota è quella di una vera e propria città-giardino ricca di villini liberty, di strade alberate e di verde privato, pensata per un ceto borghese in ascesa durante la crescita economica dell'età giolittiana, configurandosi come primo esempio di riqualificazione della prima periferia della città.
The project wanted to give back to the building a configuration more coherent with its original matrix, typical of the early 20th century houses, since rough interventions and subsequent modifications made during the 20th century profoundly altered its characteristics.
The sensitivity of the client towards this project led to the research and acquisition of elements of artistic value, consistent with the original matrix, to be included in the "rediscovered" image of the building.
Infact, lead windows were found, a solid wood door, railings and handrails, all coherent in style and contemporary with the construction of the building.
The interior spaces project aimed at bringing back balance and order to the plans, eliminating the superfluous wall partitions, remedying the formal inconsistencies, consolidating the load-bearing elements and working with building-friendly finishing materials, also selecting vintage cementine floors.
With a view to restoring compositional order to the façades of the building, greater regularity was sought in the openings, also intervening on the integration, where lacking, of some decorative elements such as cornices and pilasters.
Great attention has been paid to the pre-existing north-facing loggia with a terrace roof. The project has intervened on this portion of the building by redesigning its vertical scores, in absolute consistency with the style of the main building, in order to accommodate the Art Nouveau windows.
The existing wooden staircase connecting to the first floor was demolished and rebuilt with a reduced-arched lightweight concrete structure inspired by the original drawings of 1920. On this was mounted the liberty wrought iron parapet of great value that was added to the elements qualifiers obtained from the property and around which the project was built.
It becomes the core of the house, at the crossroads of the main restored main streets that divide the day spas on the ground floor and those night on the first floor.
Il progetto ha voluto restituire all’edificio una configurazione più coerente alla sua matrice originaria, tipica dei villini di inizio ‘900, poiché grossolani interventi post‐bellici e le successive modifiche susseguitesi nel corso del XX secolo ne hanno profondamente alterato i caratteri.
La sensibilità della committenza nei confronti di questo progetto ha portato alla ricerca e acquisizione di elementi di pregio artistico, coerenti alla matrice originale, da inserire nella “ritrovata” immagine dell’edificio.
Sono state infatti reperite vetrate a piombo, un portone in legno massello, ringhiere e corrimani tutti coerenti per stile e coevi all’edificazione del fabbricato.
Il progetto degli spazi interni ha puntato a riportare equilibrio e ordine alle piante, eliminando le partizioni murarie superflue, sanando le incoerenze formali, consolidando gli elementi portanti e lavorando con materiali di finitura rispettosi dell’edificio selezionando anche pavimenti d’epoca in cementine.
Nell’ottica di restituire ordine compositivo ai prospetti dell’edificio si è cercata maggiore regolarità nelle aperture intervenendo anche sull’integrazione, ove mancanti, di alcuni elementi di decorazione come cornici e lesene.
La scala in legno esistente di collegamento al piano primo è stata demolita e ricostruita con struttura in calcestruzzo alleggerito ad arco ribassato ispirato ai disegni originali del 1920. Su questa è stato montato il parapetto liberty in ferro battuto di grande pregio che si è aggiunto agli elementi qualificanti reperiti dalla proprietà e intorno ai quali si è costruito il progetto.
Essa diventa il fulcro della casa, all'incrocio degli assi principali ripristinati che distribuiscono gli spazi giorno al piano terra e quelli notte al primo piano.