Casa Amico
I limiti imposti dai vincoli Urbanistici e paesaggistici e l’obbligo di operare nel rispetto della scatola muraria preesistente non costituiscono univocamente la base per l’ennesima declinazione dei temi dell’ambientamento.
In questo caso, la riconversione di un complesso rurale diventa l’occasione per ridefinire i volumi e gli spazi di un’abitazione contemporanea, verificando quindi - attraverso misurate addizioni e sottrazioni - i margini di flessibilità offerti da una costruzione tradizionale. La ricerca dei materiali (per le integrazioni paesaggistiche, adozione di intonaci bianchi per gli interni, la ricerca della luce e l’orientamento della aperture, la ricerca della profondità degli spazi interni, il solaio di copertura in acciaio e legno e la doppia altezza in un punto strategico della casa) potrebbero prefigurare l’assunzione critica di una estetica decisamente contemporanea, si pongono in realtà all’interno del flusso secolare di mutazioni possibili e della convinta continuità con la memoria, laddove la “modernità” ha spesso artificialmente e intenzionalmente privilegiato lo scarto (formale) come valore. Un principio di realismo e di misura è alla base della ricerca compositiva. Da oltre due secoli alcuni fra i maggiori protagonisti dell'architettura occidentale (Schinkel ad esempio) hanno intuito le potenzialità, in termini di semplicità, nitidezza e di skyline, delle abitazioni rurali del Mediterraneo; il progetto in questione intende sperimentare quanto questa intuizione rimanga ancora oggi moderna.
La casa è posta su due livelli e fa parte di un piccolo baglio rurale nelle campagne di Salemi. Gli spazi sono minimi: il piano terra di circa 60 mq è sormontato da una zona notte, con due piccoli terrazzi, di circa 40 mq.