I B&B, nel contesto di quel processo progressivo che è stato definito come “turistizzazione della città”, assumono un ruolo importante, se non fondamentale. Non fosse altro per il rischio di rendere le dimore degli abitanti della comunità urbana delle piccole strutture alberghiere, impersonali, anonime, prive di legami con la comunità “espulsa” dal centro urbano.
Dall’idea iniziale di offrire ospitalità in casa propria, in quella che una volta era la camera degli ospiti, si è passati rapidamente a strutture ben più grandi e spesso pensate e progettate per essere simili a dei piccoli alberghi.
In questo brusco passaggio si è perso molto dell’idea iniziale, dello scambio e del confronto culturale che comporta inevitabilmente ospitare un perfetto sconosciuto in casa propria, elementi fondamentali per il quale molte persone preferivano scegliere questo tipo di alloggio.
L’idea alla base della riconversione in B&B di questo appartamento tipico del centro storico di Napoli (corridoio distributivo sviluppato attorno alla corte centrale e soffitti alti), sta proprio nel concepire la struttura come un unico “ambiente casa”, senza snaturare l’architettura e la distribuzione dell’appartamento in favore di una nuova distribuzione orientata a uno sfruttamento degli spazi economicamente più prolifico.
I 140 mq di superficie a disposizione vengono suddivisi in 2 appartamenti da 50 mq l’uno, perfettamente autonomi, grandi e ariosi, dotati di: soggiorno e camera da letto in open space, bagno e cucina; entrambi progettati come se i destinatari degli spazi fossero state persone nuove e diverse, messe in tal modo nella possibilità di relazionarsi tra di loro e con terzi.
Gli elementi che caratterizzano fortemente gli ambienti sono infatti degli arredi, librerie e divisori realizzati in osb, non necessari dal punto di vista materiale per una persona che vive quegli spazi per pochi giorni, ma che immediatamente trasmettono la sensazione di essere in una casa - piuttosto che in una stanza - progettata e pensata per essere vissuta appieno.
L’appartamento in quest’ottica non si snatura bensì si riconverte a nuova vita; proprio come il materiale che lo caratterizza: l’osb, prodotto dagli scarti del legno che invece di essere smaltiti rinascono in un nuovo materiale da costruzione, povero, ma incredibilmente versatile e affascinante.