WHERE IS ALDO
Il progetto d'allestimento, come le fotografie esposte, è il risultato di una certa liturgia: isolare un particolare, copiarlo, ripeterlo.
The exhibition project, together with the photographs, is the result of a specific liturgy: isolate a detail, copy it, repeate it.
L’allestimento della mostra ci ha costretto ad un’azione di estrema sintesi, di cristallizzazione, riguardo studi e ricerche prodotti nei primi cinque anni di attività del deposito di architettura.
Bisognava agire all’interno della disciplina architettonica, dialogando con gli spazi dei garage, con le foto di Vittorio Gatti ed ancora una volta con la lezione dei Maestri, metabolisti o postmoderni che fossero, ovviamente con l’ossessione di Aldo Rossi.
Dialogando, discutendo con il fotografo, ci siamo soffermati su questa sua azione — una liturgia diremmo — di isolare, copiare, ripetere. Lo invidiavamo perché aveva trovato le parole giuste per raccontare un metodo che sentivamo certamente nostro.
Come lui aveva isolato, copiato e ripetuto dettagli significativi, prima osservati e poi riportati nelle foto, noi abbiamo agito ugualmente, da architetti.
Ecco quindi le colonne: isolate, copiate, ripetute e realizzate in paper tube. Le quali sono riuscite a farsi carico di un tormentato percorso.
Hanno alterato la percezione dei garage, nobilitandoli e facendoli diventare spazi vagamente metafisici seppur maleodoranti di cherosene; hanno dialogato con le colonne ritratte da Gatti tra il Giappone, gli Stati Uniti e l’Italia; hanno citato Rossi, il protagonista della mostra, diventando assieme alla saracinesca una reinterpretazione allegorica del sistema trilitico a colonne binate, elemento tipico del suo abaco compositivo.
WHERE IS ALDO mette un punto, andando a capo, al primo lustro di attività progettuale per WAR.
This exhibition forced us to synthesize, to crystallize, studies and researches carried out at the Warehouse of Architecture and Research during the first five years of its activity.
We felt the need to act within the architectural theory while communicating between the space of the Garages, Vittorio Gatti’s photographs, and once again with the lesson of the Maestri of postmodernism or metabolism architecture, always keeping Aldo Rossi's work in mind.
Confronting each other and discussing with the photographer, we dwelt upon the action – almost a liturgy – of isolating, copying, repeating. We envied Gatti's intuition, because he had found perfect words to express an approach that we definetily felt like ours.
Just like he had isolated, copied and repeated significant details, observed at first and then caught with his photographs, we did the same, but as architects.
That’s how the columns were born: isolated, copied, repeated and realized using paper tube. Those columns were somehow simbolically carrying the result of a difficult research path.
These noble architectural elements altered the perception of the garages, elevating them to a almost metaphysical space, where you can nevertheless still smell the kerosene. Connecting harmoniously with the columns portrayed by Gatti between Japan, United States and Italy, these elements were a dedication to Aldo Rossi - leading character of the show. Together with the garage shutters, the columns become an allegoric reinterpretation of a trypthic system of binary columns, a classic element of Rossi's composition.
WHERE IS ALDO is the final remark of a five-year-long chapter for WAR’s project activity.