tra i rami
F R A T T A L E agg. e s. m. [dal fr. fractal (termine introdotto nel 1975 dal matematico fr. B. Mandelbrot), der. del lat. fractus, part. pass. di frangĕre «spezzare» (v. fratto)]. – In matematica, denominazione di particolari enti geometrici (oggetti f. o assol. frattali) che possono essere caratterizzati da un numero non intero (cioè frazionario: e di qui il nome) di dimensioni, e quindi risultare, per es., intermedî tra quelli unidimensionali (linee) e quelli bidimensionali (superfici); sono solitamente definiti per mezzo di procedure ricorsive, e godono di determinate proprietà di scala, per cui rappresentazioni in scale diverse di uno stesso oggetto frattale presentano similitudini strutturali: in altri termini, se si ingrandisce con un opportuno fattore di scala una porzione comunque piccola dell’oggetto, si manifestano caratteristiche strutturali che riproducono quelle dell’oggetto non ingrandito.
Nelle strutture frattali si ha la ripetizione della stessa struttura a tutte le scale e quindi una qualunque sotto-struttura possiede ancora tutta la complessità della struttura originale.
Il progetto pensa ad una struttura ripetibile N volte. Un organismo che possa riprodursi, ampliarsi o viceversa ridursi, a seconda delle esigenze.
Il corpo si posa sui terrazzamenti che costituivano le antiche mura agricole che caratterizzavano i paesi del lago di Como.
La struttura dell'abitato imita la struttura degli alberi.
Il legno si articola con una struttura a traliccio. Le ossa dell'organismo ospitano il visitatore.