Cannocchiale sulla piazza
in(ex)terior design!
La casa è percepita come parte del paese. La sua storia, la sua icona e la sua presenza sulla piazza non potevano non inspirare l’intervento che con contemporaneità e leggerezza reinterpreta un’ architettura rigida e solida di 600 anni fa, che ora diventa un faro, un luogo d’ arrivo per osservare.
Restauro edile e interior design di un appartamento al primo piano della Torre dei Principi di Acaja del 14mo secolo collocata sulla piazza centrale di Vigone (Torino).
L’obiettivo era quello di valorizzare il legame visivo fra lo spazio pubblico del paese e l’interno della casa. Così, l’area verso la piazza ospita le zone pubbliche dell’appartamento: il soggiorno, la sala pranzo e la cucina previste con pavimentazione in pietra a moduli esagonali analogo al lastricato caratteristico delle piazze del paese. Le due finestre della zona giorno sono incorniciate da una nuova struttura metallica che ricorda le pensiline di attesa, una zona di sosta di Vigone, mentre il quadro di David Reimondo diventa la “mappa guida” di questo luogo. Il tavolino Luna di Moroso, in mezzo al soggiorno, è parte della “scenografia” rendendo l’ambiente uno spazio all’ aperto, sotto il cielo piemontese. Le strade della piazza continuano metaforicamente nell’ appartamento e la distribuzione interna evoca le vie strette del concentrico mediovale offrendo scorci inaspettati sul contesto guidandoti sempre verso piazza.
Materiali preziosi danno valore al tempo che passa e caratterizzano l’intervento. Rivestimenti di marmo Carrara nella cucina, rame per il basamento del letto e pelle vintage sulla testiera, ottone nel bagno padronale che si ossida con l’umidità e invecchia insieme alla torre. Specchi in tutti gli ambienti riflettono non solo la vista e la luce, ma anche la bellezza della casa, i suoi anni, i suoi soffitti a cassettoni e i suoi muri ruvidi, spessi e storti. Specchi di diverse forme e misure, irregolari e colorati propongono visuali inaspettate.
La casa è percepita come parte del paese. La sua storia, la sua icona e la sua presenza sulla piazza non potevano non inspirare l’intervento che con contemporaneità e leggerezza reinterpreta un’ architettura rigida e solida di 600 anni fa, che ora diventa un faro, un luogo d’ arrivo per osservare.