GNM | Galleria Nazionale delle Marche
Il progetto realizzato in occasione di un concorso a inviti, a previsto il concept e lo sviluppo progettuale e illuminotecnico per le 30 sale del piano nobile di Palazzo Ducale di Urbino.
Il Palazzo Ducale di Urbino ha da sempre visto la compresenza di due funzioni: abitazione privata dei duchi e sede pubblica della corte. Ancora oggi due identità distinte coesistono: il Palazzo come “museo di se stesso” e la Galleria Nazionale delle Marche che tuttavia hanno tra loro una semplice relazione di contenitore e contenuto.
Obiettivo dell’allestimento è quello di intrecciare queste due identità in un percorso omogeneo, secondo quello stesso principio di organicità che caratterizza l’architettura urbinate e che era un aspetto fondamentale della corte, dove si riunivano letterati, artisti, scienziati e politici.
Il primo è articolato in tre sottotematiche: l’architettura, la corte e il paesaggio. Il racconto avviene attraverso l’allestimento stesso, aprendo visuali sul paesaggio, sottolineando particolari aspetti delle sale o della parte di collezione legata alla Corte urbinate e tramite pannelli didattici o attività multimediali.
Lungo il percorso espositivo diversi narratori “accompagnano” il racconto nelle diverse sale: questi dispositivi, caratterizzati da un pannello retroilluminato col ritratto del narratore ed una breve citazione, sono dotati di una copertura circolare con speaker direzionali; un audio narra storia e curiosità legate all’architettura o alla vita di corte.
La Galleria segue l’andamento cronologico attuale; i diversi ambiti temporali sono caratterizzati ognuno da un colore di riferimento e si intrecciano al percorso sul Palazzo.
Il progetto di allestimento è concepito con la finalità di mediare il rapporto di scala tra la monumentalità delle sale, il visitatore e le opere della collezione e di rendere più organica l’attuale relazione tra contenitore e contenuto.
L’isola espositiva di base individua a terra uno spazio: un ambito di fruizione dell’opera che suggerisce la giusta distanza di osservazione.L’opera, a sua volta, non ha più come fondo la nuda parete, ma un fondo definito, rivestito in tessuto ondulato o teso a seconda dell’opera. Questi dispositivi contribuiscono a mediare i diversi rapporti di scala senza tuttavia ostruire la visione dell’architettura del Palazzo.
Gli elementi espositivi vestono gli ambienti dell’edificio ed esaltano la visione delle opere, in alcuni casi rispettandone l’individualità, in altri casi accostandole tra loro o favorendone il reciproco dialogo al fine di creare una narrazione unitaria.