PIAZZA VITTORIO VENETO A VILLONGO
Il progetto mette in risalto le valenze storiche della settecentesca Chiesa di San Filastro e della Cappella di S. Rocco dedicando ampio spazio al sagrato attraverso lo spostamento della carreggiata di via Passi. La viabilità subisce un sostanziale intervento di ridefinizione introducendo il senso unico in via Passi e costituendo una nuova Zona a traffico limitato per la domenica e giorni festivi. Questo permette di restituire alla Chiesa e al paese la piazza quale luogo centrale della socialità e donare ampio respiro a questi due edifici storici importanti per la storia del paese di Villongo.
La presenza dell'acqua, tema caro alla tradizione religiosa cristiana, è stato interpretato introducendo una fontana laddove un tempo risiedeva una vasca d'acqua riscontrabile in alcune fotografie di inizio '900. La localizzazione di questo elemento architettonico in posizione baricentrica viene percepito visivamente e acusticamente da entrambi i Sagrati della Chiesa (ingresso laterale e ingresso frontale) assumendo ruolo centrale e unendo gli ambiti di pertinenza della Chiesa in un unico ampio luogo di aggregazione.
Lo sviluppo della fontana segue il disegno delle pavimentazioni formando un segno che si chiude su se stesso per raccogliere i passanti ed i fedeli costituendo così un “luogo” carico di accezioni che richiamano senso di aggregazione e contenuto semantico.
I lati ortogonali della vasca d'acqua costituiscono infatti seduta e delimitano lo spazio interno invitando il passante a sostare e richiamando la sua attenzione con il fruscio dell'acqua movimentata dai getti.
L'illuminazione serale e notturna dell'invaso esalta inoltre il manufatto fornendo variazioni e riflessi tutto intorno in contrappunto con l'illuminazione diffusa del complesso monumentale costituito dalla parrocchiale con l'annessa cappella.
Le pietre nelle loro orditure, nei loro spessori, nelle loro forme sono protagoniste di questa rinnovata scelta urbana. Come in un grande bassorilievo, tramite il lavoro di composizione di elementi che si differenziano per tipo, posa e finitura superficiale, viene disegnata un nuova immagine dei luoghi.
La pavimentazione, da elemento funzionale e silente quale è ora, diventa il mezzo per trasmettere sensazioni, suggerire emozioni, suscitare curiosità. L’intera area viene così ridisegnata dalla sola differenziazione delle superfici: dalle ruvide alle levigate, dalle pendenze differenti ai semplici segni a pavimento. Il progetto assume il bene culturale della Chiesa di San Filastro come fulcro visivo e gli conferisce importanza come punto di riferimento.
Il disegno geometrico della pavimentazione si articola attraverso l’utilizzo di due diverse qualità di pietra: una quarzite di tonalità grigio uniforme e Granito bianco. Entrambe sono due pietre dure, non gelive e adatte pertanto all’utilizzo sia pedonale che carrabile. Le pavimentazioni si sviluppano lungo assi longitudinali provenienti dalla facciata della chiesa di San Filastro e si alternano con finiture differenti. Troviamo infatti campiture in lastre a larghezza variabile posate a correre e campiture in binderi 30x10cm posati anch’essi a correre. Alcuni inserti in granito bianco scandiscono le superfici e donano continuità al disegno lungo gli assi longitudinali.
Alcune inserti di lastre posizionate in modo apparentemente casuale formano un motivo di arredo creando un gioco di alternanze che si intensificano laddove il luogo si carica di maggior valenza aggregativa e sociale.