Parco della Flora, Reggia di Caserta
Durante il regno di Ferdinando II, che amava trascorrere lunghi periodi nella Reggia di Caserta, si portarono a compimento diversi lavori sul complesso e sull'area circostante, tra cui la sistemazione a Flora dell'area di oltre due ettari compresa tra il lato orientale della Reggia, le reali cavallerizze e la "Santella", dove si era accumulato molto materiale lapideo.
Un giardino da collocarsi nel lato est del palazzo era già incluso nel progetto vanvitelliano, come si può vedere nella Planimetria generale della Reggia e Parco riprodotta nella prima tavola della Dichiarazione dei disegni, del 1756, la cui realizzazione -quasi ottant'anni dopo- venne affidata a Gaetano De Lillo, architetto della Real Casa, e al botanico Giovanni Gussone. Quest'ultimo, allievo del botanico Michele Tenore, nel 1827 era stato nominato Botanico dei giardini di Casa e Siti Reali di Napoli e di Sicilia con l'obbligo di visitarli e di dirigerli. Nel 1837 presentò il proprio progetto, indicando interventi e spese da sostenere: 1° Per svellare... Trasportare, piantare 750 grosse piante d'agrumi prese nè giardini dismessi per le nuove strade di aprirsi. 2° Per tagliare, trasportare ed accomodare i pezzi di zolle erbose, e preparare la terra per situarli in una fascia larga circa tre palmi a fianco di tutte le strade. 3° Per ridurre il terreno e distribuirlo secondo il disegno approvato dalla M.S. 4° Per ridurre circa due moggia di terra incolta in buono stato, e nettarla di tutte le pietre. 5° Per piantare circa 500 piante da bosco presso il muro prossimo alla Cavallerizza. 6° Per terriccio e letame necessario alle piante diverse. 7° Per circa 2000 piante e fiori e di ornamento da situarsi in mezzo alle aiuole. Si prevedeva inoltre la costruzione di strade in braccialetto e degli stradini interni, oltre alla manutenzione ordinaria del giardino, che fu affidata al giardiniere Giuseppe Landi. Il re avrebbe voluto che fossero aggiunti altri 210 pioppi di Lombardia e di castagni di Spagna, da sistemarsi lungo il muro orientale della Flora, ma, non essendovene in numero sufficiente, il cav. Gussone dispose che si supplisse con piante di aceri=falso platano, lauri e tigli. La documentazione storica conservata alla Reggia di Caserta, consente ancor oggi la conoscenza di un ricco patrimonio culturale, che si può rivelare utilissimo nell'ambito della tutela, conservazione e gestione di queste aree verdi, nate come un contorno alle fabbriche, ma pensate fin dall'inizio in maniera organica alla città e al paesaggio.