Un romanzo Borghese. Nuovi interni del ristorante DUOMO CICCIO SULTANO
Progetto di rinnovamento degli interni del ristorante 2 stelle michelin DUOMO CICCIO SULTANO a Ragusa Ibla. Riconfigurazione spaziale delle cucine e dei servizi per gli ospiti del locale. Rifacimento degli impianti luce, audio, clima delle sale, dei servizi e delle cucine.
Un romanzo borghese
Sono pochi i ristoranti che sanno raccontare se stessi, che, come nel caso del Ristorante di Ciccio Sultano, hanno conservato l'impronta migliore della propria storia, non così antica né troppo recente.
Spazi intatti che potrebbero ancora accogliere personaggi e storie e di un romanzo borghese di ottanta o sessant'anni fa.
Tale è il fascino di questi interni che il nuovo progetto del Ristorante ha dato avvio a un cantiere discreto, un cantiere che, una volta portato a termine, servirà a leggere con maggiore chiarezza e in chiave moderna la pianta originale di una dimora siciliana.
"Il nostro lavoro - spiega l'architetto Fabrizio Foti - sarà quello di togliere il superfluo, liberando i volumi dai dettagli contingenti, dalle piccole aggiunte, nascondendo alla vista i vecchi impianti, restituendo la purezza del luogo attraverso la riprogettazione degli arredi e un intervento cromatico.
"Tanto i nuovi arredi che i colori delle sale svolgeranno una funzione architettonica, saranno loro a ribadire e a scandire la tipica articolazione delle case siciliane, dove le stanze sono comunicanti tra di loro.
Un'esperienza legata alla luce, una sorta di rêverie cromatique, accompagnerà lo sguardo, immergendolo, di volta in volta, nelle quattro tonalità prescelte: il blu scuro, che allarga simbolicamente l'orizzonte, associabile al mare e al sale; un rosso mat che rappresenta la materia interiore; il verde saturo dell'olio e della natura in genere; il giallo oro delle spighe di grano".
I muri a sacco del Ristorante verranno rivestiti con delle carte che riproducono la trama del tweed e del lino, in grado di catturare la luce e rifrangerla nelle quattro tonalità complementari.
Un effetto che tende a smaterializzare le pareti, diffondendo un'atmosfera fatata, amplificata dalla luce naturale che filtra attraverso le tende di lino, di un bel bianco antico.
"Procedendo dall'ingresso - precisa Foti - la bussola sarà sostituita con una nuova, di un bianco lacca, lacca cinese per intenderci, verniciata a pennello, mentre al posto dell'attuale vetro dipinto sarà istallato un vetro ondulato che pur limitandola non impedirà la visione diretta dell'ingresso. Qui, è stato già realizzato il nuovo angolo bar, caratterizzato da degli incassi color ottone che, illuminati con dei faretti, splendono quasi fossero ricoperti con foglie d'oro.
"Lo scrittorio all'ingresso si ispira al modernariato degli anni Cinquanta come la poltrona, foderata con una tappezzeria colorata e a disegni. La carta da parati dell'ingresso è gialla.
"Nella prima sala, entrando a sinistra, il colore dominante è, invece, il verde. La porta a una sola anta del guardaroba esistente verrà trasformata in porta a due ante come se da lì si potesse accedere a una sala nascosta. Per questa sala è anche previsto un tavolo disegnato su misura che potrà avere la doppia funzione di tavolo di servizio o di tavolo in più. Dalla sala verde si entra nella sala successiva, accolti dal giallo oro delle pareti, dove al posto del vecchio ripostiglio verrà realizzata una credenza in legno bianco, con le vetrine rifinite in foglia oro.
Dalla seconda sala così come dall'ingresso si raggiunge la sala blu, inquadrata dalla porta finestra che domina la valle sottostante. Anche qui, trova posto una dispensa-vetrina con banco di servizio.
"Dalla sala blu si passa, infine, alla sala del tavolo 1, in cui campeggia la nuova bottiglieria che occupa due pareti continue. Il colore guida, in questo caso, è il rosso mat. Le scansie per la collezione di vini, i ripiani e gli sportelli sono dipinti con un rosso lacca della stessa intensità della carta da parati".
Unità di luogo, unità cromatica, unità d'intenti significa avere una regia unica e proporre una messa in scena in grado di coinvolgere tutti i sensi. Un'esperienza che, dagli ingredienti all'arredo, dalle ricette al servizio, avvalora l'idea di cucina totale.
Nicola Dal Falco
Just a few restaurants are able to tell about themselves. That's the case of Ciccio Sultano's Duomo Restaurant, with its most clear history footprint. Not so ancient. Not so recent.
Intact interiors that could still receive and dwell characters and novels by a bourgeois romance from eighty years ago.
That's the simple charme of the rearranged Ristorante Duomo's interiors. Spaces that aid us to interpretate more clearly and in a contemporary way the original character of a traditional "dimora siciliana".
The project answer to the "house" request to look more like itself, removing superfluous, freeing spaces from accretions and incongruous details, hiding old and bulky installations.
This strategy aim to restore the purity of this baroque house in a sort of surrounding "rêverie cromatique" that involves all the new furnitures too.
The new polychrome articulate in its contrasts the typical sicilian houses sequences of vaulted rooms.
An experience of essential light, essential color and ancient space.