University Island
Ogni progetto è una forma di volontà.
Ogni progetto è conio, impressione di un qualcuno in un dove.
La intensità con cui si esprime la propria volontà, la pressione con cui si imprime il proprio conio, è ciò che qualifica il progetto nei confronti del luogo.
La volontà è stata quella di legarsi ai luoghi, rispettarne i caratteri, le forme, la lezione, senza però subirne un’inutile sudditanza.
Il primo movimento della matita è stato qeello disegnare l’isola di prospetto, dalla laguna, cominciando dalla piattaforma terrestre, poi i pochi tratti per dar conto dei fabbricati esistenti infine il campanile, presenza potente eletta come elemento qualificante (anche) del nuovo progetto. Strumento urbano indispensabile per il dialogo (a distanza) con la laguna e le altre isole.
Il secondo movimento è stato quello di ridisegnare l’isola in pianta, fuoriscala così da lavorare per proporzioni e armonie prima che con misure o programma. Le tre porzioni di terraferma intervallate dai tre canali, gli edifici preesistenti, i collegamenti e i moli protesi verso la laguna sono gli elementi da cui partire per stabilire una gerarchia da sotenere con il “nuovo” progetto.
Il terzo movimento è stato quello di ricercare, in ciò che già c’era sull’isola, le ragioni del progetto (ancora senza misure ne programma). Non esiste un concept semmai una intentio essenziale che aveva come scopo quello di dar forza e forma alle due anime già presenti sull’isola, costruito e natura.
COSTRUITO_ Un elemento prende le misure dagli edifici esistenti. 15 metri di spessore come la sede del nostro auditorium si sviluppano in lunghezza definendo (completando) la porzione già costruita sull’isola centrale ed estendendola in quella a nord. Un edificio ponte, un corridore, un muro abitato che arriva a definire una piazza d’acqua in corrispondenza della testata destinata agli sportindoor e alla sala delle associazioni studentesche (e delle feste). La composizione (1:4 con lato 90 metri) definisce un recinto lineare a “C” aperto sulla laguna nel lato di ponente al cui interno trovano posto le preesistenze recuperate e alcuni nuovi volumi destinati alle “aule grandi”.
La volontà è stata quella di cercare un carattere civile per questa nuova architettura che (senza remore) vuole “rappresentare” la nuova “vocazione” dell’isola. Il grande portico su due ordini è il volto che rappresenta il campus e ne lega tutti gli elementi in un unico ritmo, nato dalle preesistenze. Dentro la cortina d’ombre trovano posto funzioni diverse, gerarchizzate per strati orizzontali: “aule grandi” per la didattica al piano della piazza e camere e spazi comuni nei due livelli superiori. Ogni 30 metri una pausa nel costruito ospita i corpa scala che legano i vari livelli e offre accesso alle aree a parco rendendo permeabile l’edificio.
Tutti gli edfici esistenti saranno sottoposti ad interventi di restauro conservativo (laddove il manufatto presenti caratteristiche tali da giustificare questo tipo di intervento) o recupero delle murature unitamente ad un necessario rinforzo strutturale. Il nuovo si relazionerà all’esistente secondo varie strategie: completando le forme interrotte, sopraelevando senza toccare l’esistente, utilizzando l’esistente come facciata. In tutti i casi fondazioni indipendenti e giunti sismici adeguati garantirano la perfetta indipendenza del nuovo rispetto all’esistente.