Un edificio a corte inserito nel lotto di progetto, trova la sua configurazione spaziale e la sua giacitura tra le chiome e i fusti delle alberature preesistenti; occupando perlopiù la porzione sud del lotto, ovvero quella prospiciente la strada comunale (viale 2 Giugno), parallela all’asse urbano della via Emilia, che connette il comune di Ozzano dell’Emila con Imola e Bologna.
La “nuova scuola media Panzacchi” nasce dalla demolizione del vecchio istituto, all’interno di un grande parco alberato; dove i pini, i tigli, le querce e gli aceri presenti vengono salvaguardati, diventando dei poli importantissimi per lo sviluppo della spazialità interna ed esterna del nuovo istituto.
Esso sorge in un luogo strategico e baricentrico della cittadina di Ozzano, all’interno di un esteso “parco scolastico” che comprende altri istituti nei lotti adiacenti ad est. La fruizione e le connessioni tra gli edifici, sono garantite da un percorso pedonale centrale (la cosiddetta “passeggiata delle scuole”) che attraversa longitudinalmente l’intero “parco”, ponendo in connessione il viale 2 Giugno con via Aldo Moro, verso il frequentatissimo “parco della Resistenza”.
Vista la centralità e l’importanza della “passeggiata”, la nuova scuola media Panzacchi si rivolge in maniera diretta al percorso pedonale; individuando nell’angolo sud-est dell’edificio l’ingresso principale all’istituto. Qui, infatti, una grande pensilina (che avanza rispetto al filo della facciata) taglia una porzione di edificio a piano terra, creando un luogo di ingresso coperto ed uno spazio di attesa prospiciente al flusso pedonale e alla strada principale.
In tal modo l’edificio si sviluppa da est verso ovest, secondo una sequenza volumetrica e spaziale composta fondamentalmente da tre elementi in successione: il primo blocco a tre livelli, costruito in adiacenza alle alberature del percorso pedonale, comprende le attività didattiche e collettive della scuola (aule, laboratori, auditorium, biblioteca e sala lettura); il secondo spazio è riempito dal vuoto della corte centrale (delimitata a nord e a sud da due percorsi di collegamento tra i volumi costruiti: uno esterno e l’altro interno), dove convergono all’interno porzioni di parco e giardino (utilizzati per gli orti didattici) e porzioni di pavimentazione (utilizzati per le rappresentazioni e la didattica esterna); il terzo blocco ad ovest, si sviluppa su due livelli e comprende la palestra, gli uffici e le attività di gestione della scuola.
La totale apertura del lotto sull’arteria pedonale, consente la fruizione degli spazi esterni del parco anche negli orari extra-scolastici; così come avviene per la palestra, che (oltre ad avere un collegamento ed un accesso diretto dai luoghi interni della scuola) può funzionare indipendentemente agli spazi didattici, avendo un accesso autonomo dalla pensilina del percorso coperto a nord, che disegna e delimita lo spazio della corte centrale.
L’idea di aprire la scuola alla collettività, considerando l’istituto non soltanto negli orari scolastici come luogo di apprendimento e di didattica, ma pensandolo come una sorta di “edificio pubblico” attento alle relazioni e agli sviluppi urbani, è un concetto fondamentale per la progettazione della nuova scuola. Difatti le sue funzioni “pubbliche” sono dislocate nel piano terra, in stretta correlazione con i flussi urbani esterni.
Lo spazio di ingresso coperto si sovrappone al percorso pedonale esterno, e diventa il foyer antistante l’atrio della scuola. Da qui si smistano i flussi interni alle differenti funzioni presenti nell’istituto, stabilendo una costante relazione visiva con la corte ed il giardino interno. In adiacenza all’atrio si sviluppa l’auditorium/aula magna, il vero cuore e punto nevralgico dell’edificio. Uno spazio a tripla altezza decrescente in sezione trasversale verso l’alto, illuminato zenitalmente da un grande lucernario; intorno al quale si sviluppano, ai piani superiori, i percorsi di collegamento che danno accesso alle aule ed ai laboratori del primo e del secondo livello.
Aule e laboratori trovano una loro configurazione all’interno di una regolare e precisa maglia strutturale, che individua gli spazi delle attività didattiche, le quali sono al contempo delimitate da pannellature mobili e versatili, che consentono (in maniera facile e veloce) l’aggregazione e la comunicazione tra più aule adiacenti, in base a specifiche esigenze scolastiche.
Tutte le pareti vetrate dell’edificio che si aprono sulla corte o sul parco della scuola, sono costituite da un sistema tecnologico ed architettonico di facciata in legno, che disegna per l’intera altezza i prospetti dell’istituto. Queste lamelle verticali consentono di mitigare e regolamentare l’apporto di luce naturale all’interno degli spazi didattici e delle aree funzionali della scuola.
La scelta dei materiali (con una particolare attenzione all’involucro e alle dispersioni termiche dell’edificio), l’utilizzo di energie rinnovabili e pulite (come il fotovoltaico di copertura), il tetto a giardino, un adeguato sistema di raccolta delle acque reflue, e quant’altro; consente di pensare ad un istituto innovativo dal punto di vista energetico, raggiungendo i più alti livelli di sostenibilità previsti.