BILO - BIBLIOTECA LORENTEGGIO
“La prima cosa che disegna un bambino assomiglia a un cerchio.
La gente si dispone spontaneamente in cerchio quando deve osservare qualcosa da vicino, provocando la nascita dell’arena, del circo, dei recinti di borsa.”
Bruno Munari - Il Cerchio, 1964.
Il cerchio
La forma semplice e chiara del cerchio genera molteplici gerarchie spaziali urbane. In contraddizione alla rigida maglia del Lorenteggio la morbidezza del cerchio si pone come elemento che accoglie, abbraccia e invita ad entrare. La posizione è strategica: la nuova biblioteca genera due vuoti urbani di eguale importanza: una grande piazza da condividere con il Mercato, e il giardino di pertinenza.
Sistema Piazza – Biblioteca – Giardino
E’ dunque nella potenzialità del sistema PIAZZA–BIBLIOTECA-GIARDINO in cui riscontriamo il bisogno di iconicità, intesa non solo nell’autoreferenzialità dell’architettura quanto più nel suo rapporto con lo spazio pubblico che essa stessa genera, dove si gioca tutta la natura della convivenza sociale.
Sarà una staffetta tra edificio e spazio pubblico, dove l’uno diviene sfondo dell’altro e viceversa. E’ così che il Forum della biblioteca diviene il palcoscenico naturale della piazza e l’area studio della Lib. diviene platea per il giardino di sua pertinenza.
La facciata
La facciata dell’edificio acquista un ruolo fondamentale come schermo/filtro di questo sistema. Non identifica solo la forma cilindrica ma diviene essa stessa elemento architettonico di sfondo che racconta l’interno dall’esterno e l’esterno dall’interno. Questo rapporto cruciale tra interno ed esterno viene assorbito totalmente dalla facciata che non ha altri compiti se non quello di rendere “permeabile” tale rapporto. Le grandi aperture che ritmano la potente facciata divengono vetrine del vibrante “paesaggio” interno.
Il Forum, la Lib. e i Lab.
Entrando, lo spazio a doppia altezza del Forum costituirà il cuore della vita pubblica della biblioteca. Chiunque si sentirà attratto ad entrare, come un’estensione naturale della piazza verso l’interno. Le funzioni e le attività garantiranno la massima flessibilità spaziale e la maggior apertura possibile. Al piano superiore le aree tematiche per le famiglie/bambini e i giovani si affacciano sul Forum trasformandosi all’occasione in balconate teatrali per eventi e performance. La continuità visiva e spaziale raggiunge l’area Lib. che si apre totalmente sul giardino retrostante, una stanza di lettura a cielo aperto. Il piano superiore segue un layout diverso: sale chiuse assolvono le funzioni necessarie, i Lab. si distribuiscono sul giardino interno e all’occorrenza si uniscono a formare una grande sala. La distribuzione verticale garantisce il funzionamento complessivo e per parti dell’edificio.
Il parco, linee guida
L’area dell’interno intervento è oggi un parco pubblico. Le linee guida identificano due sistemi generatori, due vuoti urbani: la piazza da una parte, suolo pubblico per eccellenza, e il suolo connettivo, continuazione di via Apuli, che connette trasversalmente l’area garantendo gli accessi alla sede delle associazioni e alla fontana ovale, arrivando al percorso ciclo-pedonale sul lato opposto. Sul lato nord-est i due ‘ritagli’ di parco che si insinuano tra gli edifici residenziali sono volutamente recintati e ugualmente accessibili. Quello più a nord è il giardino della biblioteca, l’altro un frutteto di antiche cultivar locali, una stanza di grande importanza ecologica e sociale. Le antiche varietà sono selezionate per costituire uno scrigno di storia del paesaggio e dell’agricoltura locale.
L’intervento sulla vegetazione esistente prevede il trapianto di ventisette esemplari arborei finalizzato a generare nuovi spazi e polarità, mentre i nuovi impianti si limitano agli alberi da frutto.
Il giardino della biblioteca é arricchito da uno strato arbustivo rustico e sciafilo, con fioriture abbondanti e una forte caratterizzazione nell’avvicendarsi delle stagioni.
Energia
I sistemi costruttivi utilizzati sono orientati a definire la massima sostenibilità ambientale anche attraverso la massima semplicità costruttiva (low-tech) e a una razionale organizzazione volumetrica. La forma estremamente compatta configura un edifico che aspira al minimo dispendio di energia anche grazie al massimo utilizzo delle risorse rinnovabili.
Le aperture sono ottimizzate per ridurre i carichi estivi e grazie all’utilizzo di schermi solari controllati e la piantumazione di alberature è garantito il miglior grado di ombreggiamento naturale. In aggiunta il carico solare estivo sarà attenuato dall’inerzia della facciata in calcestruzzo.
L’attenzione per i consumi idrici avrà un ruolo importante: la raccolta delle acque meteoriche garantirà un apporto idrico sia per l’edificio che per il parco.
Si pensa di utilizzare il Teleriscaldamento, che arriva in prossimità delle aree di progetto, come fonte primaria di energia. E’ un sistema sicuro, pulito, efficace ed economico che riduce sensibilmente gli oneri di gestione rispetto agli impianti termici tradizionali, con riduzione di emissione di CO2.
Per il solo raffrescamento la scelta impiantistica è di adottare un sistema modulare a portata di refrigerante variabile VRF, costituito da unità motocondensanti ad aria, alimentato principalmente dall’energia autoprodotta grazie all’impianto fotovoltaico posto in copertura.