Nuova Biblioteca Lorenteggio
New Library Lorenteggio | Concorso Internazionale di Progettazione Nuova Biblioteca Lorenteggio | Milano.
Mariacristina Agnello, Maio Maria Rosario Bruno, Massimiliano Cafagna, Andrea Giovenzana & Vincenzo Salierno
La nuova biblioteca e il giardino di via Odazio vengonopensati in sinergia. La biblioteca si ubica nella parte alta del parco in relazione di prossimità con via Lorenteggio e la futura stazione della metropolitana Gelsomini. Per questo il suo ingresso è sul lato nord dell’edificio, teso a raccogliere il bacino di 60.000 utenti e ad incentivarne la fruibilità.
Il parco viene pensato come uno spazio aperto privo di barriere architettoniche e recinzioni, una distesa verde e fluida costellata di alberi che si insinua fino agli edifici facendo si che questi sembrino fluttuare nella natura. Il progetto limita al minimo l’espianto delle essenze arboree, di fatti si includono gli alberi definiti “trapiantabili” nel nuovo progetto del verde ma anche negli spazi pavimentati di nuova progettazione e nella biblioteca stessa. Il principio ordinatore è evitare grandi aree pavimentate non ombreggiate così come evitare distese di prati senza un percorso per attraversarle.
Un percorso ciclopedonale con assetto nord sud attraversa il parco e la biblioteca stessa congiungendo Largo Giambellino e via Lorenteggio e le rispettive postazioni di bike sharing. Nella parte alta del parco la nuova piazza, sottesa tra mercato e biblioteca, prende forma in base alle alberature presenti e alle giaciture planimetriche degli edifici, si allinea alla pedana del mercato e si sfrange nel verde fino ad arrivare alla biblioteca di A. Arrighetti. La piazza è occasione di incontro e scambio ed è dotata di strutture leggere ed amovibili. Dalla rigorosità planimetrica della piazza si snodano dei percorsi sinuosi progettati sulla base di quelli spontanei rilevati in situ, tesi a connettere nella maniera più efficace possibile i punti di interesse nel parco.
In corrispondenza della fontana progettata da A. Vincenti si struttura una zona dotata di arredi fissi (tavoli e sedute) per incentivare i momenti ricreativi degli anziani. A sud della casetta verde è sito il nuovo playground, uno skatepark ed anche una zona attrezzata per lo sport per tutte le fasce d’età.
Compreso tra playground e la recinzione degli edifici circostanti vi è l’area cani. L’area è pensata per essere illuminata in maniera considerevole nelle fasce orarie serali con corpi illuminanti di altezza ridotta che si sommano alle tre torri faro già esistenti. Anche la biblioteca è pensata per mantenere un’illuminazione minima notturna per scongiurare il rifiuto psicologico dei fruitori di sera al transito e per dissuadere gli atti di vandalismo.
La biblioteca è attraversata dal percorso ciclopedonale, in questo modo i fruitori del parco percorrono il cuore della stessa, questo costituisce di per sé un invito ad entrare. La biblioteca risulta quindi divisa in due macro settori, il che facilita la gestione oraria delle molteplici funzioni che l’edificio incarnerà. Nella parte più ampia troviamo la biblioteca propriamente detta, gli uffici e varie sale polifunzionali, nel settore più piccolo, in relazione con uno spazio pertinenziale esterno, l’area ristoro e l’area dedicata alle famiglie. L’idea è che oltrepassato il settore di ingresso il fruitore possa muoversi liberamente ed orientarsi grazie ad un codice di colori riportato alla base degli stessi muri.
L’edificio si sviluppa su due livelli ed è caratterizzato dalla presenza di tre patii ottenuti per sottrazione alla volumetria complessiva. Questi patii fruibili e adibiti a verde sono ubicati in modo da conservare parte delle alberature preesistenti e all’occasione possono diventare un unicum con lo spazio interno.
Un unico elemento autoportante in cls armato definisce funzioni (utilitas), struttura (firmitas) ed estetica (venustas) dell’edificio, e viene ripetuto e ruotato definendo gli ambiti della biblioteca. È composto da un setto centrale sul quale si innestano due mezzi archi ribassati, tutto in calcestruzzo facciavista; nella parte centrale cava ospita inoltre tutti gli impianti necessari. Pavimentazione e arredi saranno opportunamente scelti in base alla fonoassorbenza.
La luce naturale è un elemento fondante del progetto, per questo le tamponature esterne sono pensate in blocchi di vetrocemento che permettono alla luce di penetrare pur conservando la privacy delle sale interne. Grazie ai progressi della tecnologia dei materiali oggi il vetrocemento dimezza la trasmittanza termica fino a U=1.5 W/m²K, divenendo un materiale di uso sostenibile anche per superfici di grandi estensioni. Inoltre per meglio controllare l’irraggiamento le facciate a Sud e Ovest rientrano rispetto alla linea di copertura garantendo un miglior ombreggiamento delle stesse ed offrendo all’esterno un ampio spazio aperto-coperto.
La copertura dell’edificio è intesa come quinta facciata in quanto sempre visibile dai palazzi del quartiere. Sarà un tetto giardino, non praticabile, dove una lamiera zincata macro e micro forata ospiterà le essenze tipiche della macchia mediterranea insieme a pannelli solari.