Compendio di Miasino
Nuova identità | Riqualificazione architettonica, impiantistica e adeguamento normativo di un immobile confiscato alla mafia
Il compendio di Miasino nasce, verso la fine dell’Ottocento, come disegno complessivo in cui l’edificio e il suo contesto sono strettamente legati, nei significati e nella vocazione. Questo non riguarda solo il territorio che lo circonda, e il conseguente studio attento dei rapporti reciproci di sguardi e ritorni visivi, ma è relativo anche alle relazioni fra costruito e spazio aperto all’interno del recinto.
Il progetto di restauro e rifunzionalizzazione del Compendio interessa sia il giardino che il palazzo e verte su principi dettati dal “minimo intervento”, dalla reversibilità e dalla compatibilità materica e formale, con il fine ultimo di valorizzare il Bene e accogliere i fruitori sotto l’aspetto funzionale, estetico e di comfort ambientale.
Il concept che ha innervato le scelte progettuali del giardino parte dal riconoscimento e ridefinizione di due differenti approcci, che qui definiremo Sistemi Paesaggistici: un giardino formale/simmetrico, vocato alla rappresentazione e al dialogo diretto e quotidiano con l’edificio; un giardino paesaggistico/pittoresco, che racchiude e protegge il resto, aprendosi in spazi inaspettati, voluti e carichi di significato.
L’aspetto formale si coniuga da sempre con i valori di cui si fa portavoce ed è, quindi, da esso che si deve iniziare per ricostruire una nuova visione di equilibrio: punto di partenza non può che essere la valorizzazione delle tracce storiche esistenti, una interpretazione di quelle contemporanee e una ridefinizione degli equilibri fra le parti. Il castello è ovviamente il fulcro di tutta l’attenzione e tensione, ed infatti si pone al centro del progetto.
Il bosco, che comprende esemplari botanici a carattere monumentale, con i percorsi che lo attraversano costituisce una delle parti che si è meglio preservata
La definizione del giardino formale, progettato ex novo sulla base di ricerche storiche effettuate ridefinisce i rapporti tra i vari elementi oggi esistenti all’interno del giardino, come il garage, la piscina, la serra, in un nuovo disegno degli spazi aperti. La piscina viene ridefinita completamente quale vasca d’acqua, mentre il campo da gioco e il suo casotto sono riposizionati a vantaggio di una nuova lettura di insieme e una implementazione delle caratteristiche tecniche complessive. Il disegno finale, in coerenza con il concetto dei due differenti Sistemi Paesaggistici, ridisegna questo spazio attraverso una geometria che riprende le proporzioni del castello, fulcro e perno di tutta la composizione, accostandosi in dialogo e contrasto con la sinuosità dell’area boscata.
In questa nuova visione di rifunzionalizzazione il tema dell’accessibilità e della mobilità sostenibile diviene centrale: così il sistema dei parcheggi è completamente riformulato ed implementato con l’introduzione di stalli per diversamente abili in stretta prossimità dell’edificio principale (di cui è assicurata la completa accessibilità), di uno stallo per bus-minibus e due stalli dedicati alle macchine elettriche. La struttura per la sosta è pensata in maniera congeniale a quanto stabilito per le diverse categorie di fruitori e con l’idea di creare l’impatto minore possibile all’interno del sistema verde.
Il tema dell’accessibilità è altrettanto fondamentale nella definizione della distribuzione interna, dal carattere fortemente pubblico, specialmente all’interno di edifici ad uso pubblico vincolati. Il progetto complessivo garantisce un’accessibilità degli spazi interni a tutti i livelli del complesso, creando percorsi fruibili e segnalati accuratamente, in un’ottica di “design for all”. Al fine di consentire l’adeguamento normativo alla nuova destinazione d’uso del fabbricato nonché garantire la piena accessibilità ai piani superiori ad utenti disabili, il progetto prevede la realizzazione di un nuovo impianto di risalita e un nuovo sistema di scale di emergenza. La scelta di ubicare i nuovi sistemi di risalita verticale nell’attuale vano scale, sostituendo l’attuale scala non a norma con una nuova in acciaio a norma antincendio, e nel vano limitrofo garantisce un adeguato collegamento ai vari livelli senza alterare la conformazione strutturale ed architettonica del monumento.
Il nuovo programma funzionale introduce elementi di innovazione, mixitè e un rapporto stringente con il giardino. Al piano seminterrato si prevede un locale specifico destinato alla preparazione pasti, cucina e catering accompagnati da laboratori didattici legati alla gastronomia. Al piano rialzato, con gli ambienti più nobili, invece si dedicano gli spazi di rappresentanza come gli spazi polifunzionali per mostre, convegni ed eventi temporanei e sale dedicate alla ristorazione. Il piano primo e secondo invece sono destinati alla residenza e accoglienza diversificata ed estesa a diversi target come famigli, giovani coppie, ragazzi: infatti gli ambienti sono stati declinati sia come ostello che come stanze o suite più convenzionali e diversificate nella metratura. Tutte le stanze sono dotate di servizio privato.
Per ovviare all’ingresso al piano seminterrato, in sostituzione della scala esterna di collegamento verrà inserita una nuova architettura eterea costituita da struttura in acciaio rivestita da lamiera microforata contenente un sistema di risalita composto da scala e ascensore: questo intervento permette ai fruitori non normodotati di accedere direttamente e facilmente al piano seminterrato e ai piani superiori.
L’allestimento degli spazi interni si configura come un sistema di pareti attrezzate che si adattano allo spazio dei vari ambienti, presentandosi come strutture filiformi che duplicano, triplicano lo spazio servito introducendo flessibilità funzionale e dinamicità ad ambienti tipologicamente rigidi e troppo definiti rispetto alle funzioni richieste. Il nuovo sistema di arredi vuole “creare nello spazio una porta per altri spazi” le cui linee essenziali “marcano i contorni delle masse d’aria in cui il nuovo corpo si muove”. Le nuove pareti, removibili, autoportanti e inserite puntualmente nei vari ambienti, si declineranno in funzione del programma funzionale previsto.
Un ruolo determinante nel progetto di restyling del palazzo è svolto dagli impianti tecnologici pensato non solo in chiave sostenibile ma anche per produrre un diffuso e prolungato beneficio indoor termo-igrometrico, con un contestuale alleggerimento della “bolletta energetica”. Per il Castello di Miasino si propone una soluzione impiantistica integrata mediante un sistema di impianto geotermico bivalente Una ibridazione infrastrutturale capace di rispondere efficacemente alla domanda di polifunzionalità del prestigioso complesso insediativo, vincolato dalla Soprintendenza, e non alterare gli spazi interni ed esterni. L’impiantistica elettrica ed illuminotecnica a Led è gestita da un sistema domotico capace di calibrare gli sforzi energetici in base al reale utilizzo della struttura. Infine l’uso di dispositivi capaci di misurare in tempo reale e costantemente gli scambi termici e i flussi energetici per disporre di dati sempre più accurati e precisi che consentano di ottimizzare la gestione dell’intera struttura, di organizzare efficacemente la manutenzione ordinaria dell’intera infrastruttura impiantistica realizzata e di azzerare gli sprechi per una combinata sostenibilità ambientale ed economica.