Il contesto storico all’interno del quale si inserisce il progetto di recupero, è contraddistinto dalla marcata impostazione tipologica a cortina: due corpi di fabbrica disposti ad “L” intorno ad un'unica corte centrale.
Le vicende storiche, legate ad un uso differenziato nel tempo dei corpi di fabbrica, hanno segnato distintamente i volumi e le strutture della costruzione, restituendo una condizione di partenza ricca di temi fondativi per il progetto.
Da una parte la volontà di mantenere e conservare i caratteri tipologici della costruzione - la distribuzione a ballatoio, le strutture murarie portanti disposte lungo l’asse nord-sud e gli affacci principali lungo i prospetti est ed ovest - dall’altra l’idea di proporre una casa semplice, intima e particolarmente introspettiva nei rapporti tra interno ed esterno.
I prospetti seguono e conservano l’alternanza tra pieni e vuoti dello stato di fatto, ricalcandone la geometria e rimarcando la dimensione delle aperture attraverso un disegno pulito e schematico della bucature.
Il rapporto stretto tra lo spazio aperto della corte e l’edificio, viene conservato mantenendo gli accessi e le aperture che caratterizzano la distribuzione planimetrica del piano terreno.
Se l’esterno mantiene un ritmo ed un carattere monotematico, facendo prevalere il pieno rispetto ai vuoti, l’interno diventa il luogo dell’incontro tra le strutture verticali storiche - forti, solide e ben definite geometricamente - e le strutture orizzontali lignee, leggere, mosse e incostanti.
Le superfici risultanti riflettono il tema della matericità riscoperta e atemporale, espressa attraverso il mantenimento delle caratteristiche proprie di ogni materiale.
Le tessiture murarie, riportate alla luce e opportunamente recuperate, mostrano il segno delle sovrapposizioni storiche, culturali e costruttive: un libro aperto, uno sguardo verso l’intima natura di ciò che è stato.
Indisturbate e mantenute nella loro originaria geometria, le strutture murarie costituiscono l’involucro principale, il limite verticale di ogni stanza, attraversabile solo passando dalle piccole aperture esistenti, mantenute per costituire i nuovi passaggi tra un ambiente e l’altro.
Interposte tra queste ultime, si inseriscono le superfici lignee; strutture calde, leggere, appositamente accostate ed assemblate per formare i piani orizzontali dell’edificio.
Esse sono pavimentazioni semplici ma allo stesso tempo, piegano in prossimità delle aperture perimetrali e diventano piani a quote differenti, scale, gradoni o complementi d’arredo fisso. Ogni elemento diventa un tutt’uno con la geometria delle strutture, diventando parte di essa, sino a rimarcarne la misura esatta e precisa in ogni suo punto.
L’uso di elementi semplici, abbinato alla nuda matericità di pietra, legno e acciaio, mostra il carattere umile e primitivo delle geometrie, la loro intelligibilità e pulizia nelle forme.
Alla luce spetta il compito di svelarle e renderle manifeste..