Ripensando Vignola
PROGETTO DI UN TEATRO NELLA CORTE DI PALAZZO FARNESE A PIACENZA
L’intervento all’interno del cortile di Palazzo Farnese oltre che un doveroso omaggio allo stesso Vignola, è il completamento di uno spazio di particolare significato. Nell’area di progetto sono racchiusi tre periodi storici, importantissimi per la storia della città. Il tema centrale è l’opera incompiuta, l’innesto che andiamo a proporre intende proporsi come fattore di completamento: deve unire le preesistenze reinterpretando il luogo. Vignola all’interno del cortile aveva inteso creare, con il teatro “all’antica”, un apparato permanente del quale le ritmiche travate, i porticati e i diversi ordini costituissero la scenografia. Il cortile farnesiano è, di fatto, anche questo: una piazza chiusa, porticata e strutturata per la rappresentazione . Il proposito di realizzare un sistema scenico che al tempo s tesso sia museo ed elemento ordinatore di un insieme di spazi di relazione ha anzitutto l’intento di restituire al teatro il significato assunto dal tardo Cinquecento e mai perduto: essere metafora della città stessa . L’invaso del cortile, rimasto alla quota appartenente alla corte della fortezza viscontea, è uno degli elementi incompiuti del palazzo. Entrando dall’ingresso principale, sul lato destro si apre la facciata interna armonicamente articolata: le linee di costruzione orizzontali e verticali descrivono riquadri modulari; la travata ritmica struttura le sequenze estio è portato al livello del portico, secondo l’ipotesi originaria. La cavea ellittica viene riproposta articolandola su due livelli, uno fisso e uno mobile, adattabile a diverse configurazioni. A ovest trova un limite nell’ala protofarnesiana; da qui si generano i piani che la tagliano seguendo le diagonali del quadrato inscritto. L’accesso avviene mediante due scalinate laterali asimmetriche ancorate a setti centrali portanti. Di fronte alla cavea si trova la scena, la quale può assumere anche configurazione di contro-platea – a seconda del tipo di rappresentazione. La sua area è delimitata da un rettangolo antistante la cavea. Fermi restando i due ingressi da sud e da nord, i percorsi interni permettono di arrivare ad ogni punto del sistema. Nell’ingresso da piazza Cittadella possiamo raggiungere il teatro percorrendo il portico del palazzo, o direttamente dall’adiacente piazza rialzata. L’accesso al museo avviene mediante le due scale agli estremi della cavea o direttamente dalla sezione delle Carrozze, nei sotterranei del Palazzo. La macchina scenica si propone come una sorta di “teatro totale”, per la prosa, la musica vocale e strumentale, la danza, il mimo. Sotto i loggiati dell’ala protofarnesiana, inoltre, può ricavarsi uno spazio per proiezioni e piccoli concerti. Il luogo è potenzialmente adatto a qualsiasi forma di manifestazione culturale, compresa la superficie lungo il porticato, utilizzabile come spazio espositivo.