EDUCATA-MENTE. Scuola secondaria di primo e secondo grado a Capranica
Concorso di idee per la realizzazione di #scuoleinnovative.
L’architettura è spazio dell’esperienza, il paesaggio della scuola è parte del percorso di apprendimento. Un edificio icastico, che lavora su tre livelli:
PianoCittà. Quota 0 di progetto; suolo ‘minerale’, bucato dal patio triangolare e terrazza belvedere; distribuisce gli ingressi principali, ospita una piazza aperta e dà accesso all’Agorà, luogo simbolico dell’esperienza didattica e nuovo spazio collettivo cittadino.
PianoPaesaggio. Quota – 4,00 di progetto; suolo naturale, con vocazione naturalistica e sportiva, che ospita aule, laboratori ma anche la palestra ed il patio triangolare legato alla mensa, luogo aperto più intimo e protetto.
PianoCielo. volume compatto che ospita la scuola media, si appoggia sul suolo ‘minerale’ ed accoglie la biblioteca.
Gli ambienti didattici lavorano su due tipi di flessibilità: il carattere neutro, atto ad ospitare funzioni differenti; la capacità di assumere diverse configurazioni, attraverso meccanismi combinatori.
L’esito formale di questa proposta intende restituire, attraverso l’architettura, un’idea di scuola come edificio catalizzatore e portatore di quei valori civici che, ne siamo convinti, germoglino dentro l’individuo sin dalla giovanissima, se non tenera, età.
In questo senso, l’ambiente scolastico accoglie felicemente i suoi abitanti e li accompagna per mano per un pezzo di vita, dentro una spazialità stimolante ed identitaria (in cui, cioè, ci si identifichi), che possa rappresentare tutti, ma anche ciascuno.
Non più quindi scuola come standard urbanistico, ma scuola come parte del sistema degli edifici pubblici, in cui l’architettura si faccia, da un lato, veicolo delle istanze sociali, dall’altro, rappresentazione di un sistema di valori collettivo: un edificio che possa essere utilizzato dai cittadini oltre che dagli scolari, per eventi
culturali o sportivi; che offra spazi in cui sperimentare e curiosare, ma anche spazi per il divertimento.
Fare didattica nella scuola primaria e secondaria in un’ottica innovativa non
prevede solo lezioni ex cathedra che seguono i programmi ministeriali, ma punta sull’apprendere attraverso l’esperienza dello spazio, il formarsi come giovane cittadino, l’interagire con i propri compagni puntando sulla valorizzazione delle potenzialità individuali.
Abbiam voluto progettare un edificio icastico, immediatamente riconoscibile nella sua unità volumetrica e materica, contrappunto della parte storica della città, che ripensa in modo radicale una parte di tessuto cittadino anonima e senza carattere.
Nasce dunque un edificio compatto, dalla geometria in apparenza irregolare (in realtà generata dalla relazione tra precisi ambiti), senza elementi che definiscano gerarchie predominanti, che anzi valorizza la riconoscibilità delle parti all’interno del tutto e che si insedia innescando un preciso sistema di relazioni con lo spazio aperto e con il suolo.
Il carattere di potenziale belvedere dell’area di progetto ha portato a collocare una parte di edificio protesa verso il paesaggio aperto a nord est, fortemente relazionata con la quota 0 di progetto e più in generale con la cittadina di Capranica attraverso un nuovo sistema di spazi aperti, che favorisce una densità sia degli scolari che di tutti i cittadini (ad esempio con la nuova piazza lineare
lungo via della Poesia); questa parte di edificio, due piani fuoriterra, definita dai livelli 0 (il pianocittà) e 1 (il pianocielo - che ospita la scuola media), appoggia su un nuovo suolo (il pianopaesaggio - che ospita l’istituto professionale) che costruisce un pezzo di fronte terrazzato con un nuovo prospetto e, seguendo l’andamento delle curve di livello, definisce un secondo ambito di spazio aperto verso il paesaggio naturale a valle.
Il pianocittà, ovvero la quota 0 di progetto, si identifica nella parte di suolo ‘minerale’, solida, bucata dal patio triangolare - perno ed affaccio della mensa, posta al livello inferiore;
il pianocittà ospita il sistema degli ingressi: uno principale, verso ovest, annunciato da un padiglioncino di collegamento diretto con il livello sottostante; un secondo ingresso, sulla piazza lineare, favorisce un uso indipendente della palestra. E’ a questo livello che si trova il cuore dell’edificio:
lo spazio a doppia altezza dell’Agora’- teatro, direttamente collegato con un’area laboratorio-scena attraverso un sistema di pareti mobili, che ospita la grande scalinata che porta al piano superiore; essa al contempo può essere ‘colonizzata’ sia come spazio informale che essere luogo di eventi, mostre o rappresentazioni.
Il pianocittà all’interno offre un affaccio diretto sulla palestra e sulla zona
mensa, situate al livello inferiore, il pianopaesaggio; la palestra affaccia su quest’ultimo che ospita gli spazi per le attività sportive all’aperto, insieme
al verde didattico e punto di partenza dei percorsi più naturalistici.
Lo spazio mensa-caffetteria, allo stesso livello, parla invece con la città attraverso il patio, permettendone cosi un suo uso anche in orari extra scolastici. Il fronte nord est ospita le aule dell’istituto professionale, mentre la scuola media si sviluppa alla quota del pianocielo, attorno al vuoto centrale dell’Agorà ed allo spazio biblioteca, che occupa una parte di distribuzione più larga, concepita
come luogo che può accogliere differenti configurazioni, dalla lettura individuale
a momenti di ricerca in team, a spazio dello scambio di idee.
La spazialità che abbiamo pensato è fluida e continua e prende vita dal volume a doppia altezza dell’Agorà, che vuole essere il luogo simbolico dell’esperienza didattica, cuore pulsante delle attività collettive e luogo di eventi a scala cittadina. A partire dal modello fornito dalla ricerca Indire e compatibilmente con le richieste
del bando, abbiamo risposto alle istanze innovative con un modello di scuola in cui la molteplicità di uso degli spazi comuni si affianca alla trasformabilità dell’aula-tipo e delle aree laboratorio, considerando tutto l’edificio come spazio educativo, compresi gli spazi aperti.
A fianco della possibilità di organizzare le tradizionali lezioni ex cathedra e di dividere gli studenti in classi, il progetto punta
sulla multifunzionalità degli spazi comuni e sulla possibilità di accorpare le aule, con pareti mobili finite con vernice smart projector per lavagna L.I.M. nonché su un arredo con diverse modalità combinatorie a seconda del tipo di lavoro che gli scolari svolgono (lavoro collettivo, in team o individuale).
Gli spazi comuni principali, ovvero l’Agorà’, la Biblioteca e la Mensa, sono spazi utilizzabili in modi differenti ed in diversi momenti della giornata, anche da utenze diverse da quella studentesca: nell’Agorà si possono tenere concerti (aprendola
sul Laboratorio di musica e pittura), fare assemblee, allestire mostre, ma anche quando non ospita un evento collettivo specifico, essa resta lo spazio più pulsante; la mensa, estesa al patio, può essere spazio di studio individuale, caffetteria di riferimento per feste all’aperto, oltre che assolvere alla sua principale funzione;
la biblioteca ospita scaffalature a libera consultazione, è luogo di approfondimento individuale, ma può diventare anche balconata di un teatro. Il sistema di arredo proposto, in fase di prototipazione, si chiama Plug-in e prevede pezzi modulari per attività come il riposo, l’attesa, la lettura, lo studio; un elemento parassita che si applica facilmente alla struttura del singolo pezzo ne implementa la funzionalità in modo flessibile: ad esempio, la panca può essere integrata con supporto laptop, caricatore USB, appenderia, scaffalatura, pannello onoassorbente, lampada lettura.
Ci troviamo in zona 3° a rischio idrogeologico. L’edificio è costituito da una struttura a telaio con nuclei rigidi in cls (vani scala); esso sarà diviso in tre blocchi distinti introducendo due giunti strutturali al fine di separare i corpi di fabbrica con altezze e rigidezze differenti. L’edificio sarà isolato dal sistema di fondazioni e quindi dal terreno con isolatori sismici, che proteggono maggiormente sia la parte strutturale che i tamponamenti.
Lo studio dell'interazione fra i fattori climatici e le condizioni ambientali di contesto e l'attenzione per risparmio energetico sono gli elementi chiave sui quali basare le valutazioni di una corretta progettazione energetica. L'obiettivo è garantire i requisiti necessari per stabilire un comfort ambientale ottimale alla destinazione d'uso scolastica sfruttando le risorse rinnovabili per la climatizzazione degli edifici, minimizzando il consumo energetico. Un involucro altamente prestante, sia dal punto di vista dell'isolamento, sia per la componente trasparente schermata da una doppia facciata con intercapedine modulante, riduce le dispersioni termiche e le rientrate termiche estive e rispetta tutti i requisiti di un edificio NZEB. L'effetto camino attraverso l'atrio centrale consente una naturale ventilazione degli ambienti interni.
Il progetto opera in un’ottica di sostenibilità a tutto tondo, a partire dall’ impatto del cantiere, che punta al maggior numero possibile di elementi prefabbricati, limitando l’impatto alle sole opere di scavo e rimodellazione del terreno, condotte previa opportuna analisi stratigrafica, che siano migliorative dal punto di vista del rischio idrogeologico. L’edificio è concepito a basso impatto in fase manutentiva:
materiali a bassa manutenzione ed alta durabilità (come il laterizio). Per un eventuale smontaggio e riciclo/riuso, vi sono componenti riutilizzabili come il laterizio ed il legno ed alcune opere in ferro quali i parapetti (riciclo primario). Le parti in cls posso essere invece riciclate per altre componenti, quali massetti e sottofondi.
L’edificio è un elemento puntuale nel tessuto cittadino; genera una spazialità pubblica aperta ed articolata, di vocazione collettiva. Esso, come un enzima, costruisce un limite marcato da un suolo duro e minerale, filtro sul il paesaggio naturale a valle.
L’accesso a senso unico avviene da ovest; l’area di progetto è attraversabile a 30 km/h con pavimentazione a raso con la nuova piazza lineare lungo via della Poesia. Il progetto definisce una nuova centralità nella parte bassa di Capranica, con la scuola che è anche un piccolo centro civico, che ‘regala’ alla città una sala civica multifunzionale, una palestra, un bar caffetteria con patio, una nuova piazza, un campo sportivo outdoor ed aree di playground. L’edificio scuola è permeabile, accogliente, e può diventare occasione di esperienza accanto al tradizionale percorso didattico, per tutti.
Si pensa ad un ciclo di incontri con i futuri scolari; modelli dell’edificio da esporre e raccontare. Sito web di informazione sul progetto, con blog per scambio di idee ed aggiornamenti sul work in progress.