NUOVO-ESISTENTE
L’architettura cerca di confrontarsi con le nozioni di tempo e luogo. Presente e assente, passato e avvenire sono i principi che animano il progetto di architettura che prefigura, per realizzarli, quei luoghi e quei tempi. La memoria del vuoto che divideva i due edifici prende corpo. Il nuovo edificio è l’incastro, la prossimità impossibile di corpi diversi, quasi la promisquità come forma espressiva. Come ha detto Eliot, “con frammenti ho puntellato le mie rovine”.
Se il primo passo è la memoria del vuoto, il secondo è la rinascita dei fronti andati perduti. Come ultimo tassello l’edificio nel vuoto a generare nuovi vuoti, una spugna continua, un organismo tra due rocce. La volumetria dell’edificio cerca un forte dialogo tra il paesaggio circostante ed i prospetti interni persi durante l’addizione del blocco da demolire. L’edificio configura i suoi limiti come occupazione concreta dello spazio libero. Rispettato quello che è il programma della nuova estensione dell’acquario, il progetto sviluppa come tema, una importante relazione interno - esterno. L’edificio permette una connessione tra il mare e l’interno del parco prima, tra i due edifici storici dopo. Tutto si mette in relazione con il resto.