ricomporre armonia. La proposta si conforma a due differenti scale dimensionali: il rapporto con la piazza principale e quello locale con gli elementi esistenti. Il grande acero ed il percorso che raccorda la pavimentazione di piazza Zanardelli ricerca una continuità tra il sistema di vuoti. La fontana e il quadriportico sono i dati al contorno che sovrascrivono il disegno del suolo. La prima funziona da polarizzatrice generando uno spazio intimo, contenuto nei flussi anulari della piazza. Il secondo sovrascrive la pavimentazione attraverso il segno dei suoi punti strutturali, in modo da accumulare a terra l’insieme dei significati urbani. Il progetto si avvale del riciclo del settantacinque dei materiali esistenti perseguendo l’idea di una smart city capace di ottimizzare e valorizzare le risorse disponibili. Una Near Zero Energy Piazza che a partire dalle note a disposizione ricompone un CARILLON, riparato e riarrangiato per suonare nuove armonie.
la duplice scala. Il progetto muove da considerazioni che spaziano dal contesto urbano di Chiari a quello locale dell’invaso stesso della piazza. Riguardo al primo, l’orientamento e il disegno del suolo di piazza Zanardelli influenzano la posa della pavimentazione proposta nella porzione Ovest di contatto tra i due vuoti. Questo scorcio segnato da un nuovo giunto in pietra bianca della Lessinia invade i confini, connettendosi al vuoto principale e mettendo in relazione i due spazi pubblici.
Da subito si distinguono due fuochi di riferimento per i fruitori: il campanile della città e l’acero globoso innestato in Piazza delle Erbe. Questa relazione spinge a far emergere l’area di progetto dal piccolo passaggio con cui si collega al centro, oltre che per il rapporto con il portico. A livello locale si assecondano relazioni con i due elementi esistenti della piazza: la mostra d’acqua e la prospicenza del museo civico. La fontana, assunta come invariante dal bando, riveste un ruolo principale nella proposta. Lo spazio si costruisce a partire da questa attraverso una circonferenza che diventa elemento di riunione e caratterizzante al contempo. Il segno tracciato sul suolo si estrude per definirsi in due grandi sedute monolitiche in cemento. L’arredo si presenta come una corona circolare interrotta che asseconda l’idea di comunità e di socialità, così da disegnare con un unico gesto l’intimità racchiusa da un cerchio. Queste dinamiche evidenziano la fontana come punto polarizzatore dello spazio, attorno alla quale si può sostare o passare, ma con la chiara percezione di abitare un luogo. Il nucleo della piazza viene sovrascritto attraverso la proiezione delle membrature del quadriportico al suolo, composte da ricorsi in pietra e giunti metallici. Questa ulteriore lettura degli elementi al contorno permette di percepire un legame con lo stato di fatto e accentuare l’importanza dell’edificio pubblico che prospetta lo spazio senza assecondarlo totalmente.
un tocco verde. La componente di vegetazione impiegata, riguarda pochi esemplari arborei. La scelta di limitare e valutare attentamente l’ampliamento del sistema del verde è stata adottata per minimizzare la necessità di gestione e manutenzione.
Allo stesso tempo gli alberi vengono utilizzati come corpi puntiformi, senza ricorrere a cortine o barriere lineari arbustive. Oltre al grande acero globoso descritto come fuoco della piazza che guarda al campanile sono stati impiantati tre aceri columnari in diagonale con il primo e la fontana. Questa disposizione assicura due zone d’ombra in corrispondenza della seduta anulare senza saturare il volume della piazza che rimane principalmente vuoto. Le caratteristiche delle specie scelte si adattano bene all’ambiente urbano e al clima temperato della città.
un salotto flessibile. Grande importanza in fase di ideazione è stata attribuita alla necessità di considerare la Piazza come luogo adattabile. Adattabilità intesa non solo come capacità di accogliere positivamente diversi scenari di utilizzo ma anche come resilienza verso una contemporaneità di eventi. In condizioni ordinarie di fruizione si evidenziano la fascia di collegamento ad ovest, i margini di rispetto con gli esercizi commerciali e la permeabilità verso il quadriportico. Questo assetto cerca di stabilire un gradiente sfumato tra superfici di passaggio e superfici di sosta in modo da
rendere lo spazio disponibile attivo e vivace. Inoltre il carattere riparato della circonferenza permette di definire uno spazio controllabile, che si abbraccia con lo sguardo. L’organizzazione di piccoli eventi evidenzia come il nucleo centrale della piazza possa reagire in duplice maniera a seconda di cosa gli si richieda. In caso di un’esibizione o di una presentazione la piazza si rivolgerà verso l’interno, comportandosi come una platea. Per eventi invece che prevedono allestimenti o piccoli mercati il nucleo centrale guarderà al di fuori del perimetro, organizzando l’esposizione in modo anulare. Il progetto inoltre ha tenuto in debita considerazione i vincoli imposti dai sottoservizi esistenti. Per nessuna delle infrastrutture segnalate viene predisposto lo spostamento, in modo da coniugare la proposta ad una economia di realizzazione. Stessa considerazione si ripone riguardo i rapporti di occupazione di suolo pubblico in essere, indicati nell’allegato integrativo a base di concorso.
near zero energy piazza. Le questioni affrontate fino adesso raccontano delle caratteristiche morfologiche relazionali dell’intervento. L’approccio formale e le dinamiche di flussi rappresentano però solo parte dell’idea presentata. Il progetto fonda i propri passi nella volontà di riutilizzare per quanto più possibile i materiali già presenti in opera allo stato di fatto. Near Zero Energy Piazza vuole estendere il concetto di NZEB all’ enegia grigia già immagazzinata nell’architettura esistente. In altre parole si sfruttano fisicamente gli elementi esistenti eliminando costi di smaltimento e di approvvigionamento (estrazione e trasporto) dei nuovi. Questo approccio, oltre a garantire un’ utilizzo smart delle risorse disponibili lavora su concetti ideali di memoria e riconfigurazione. La memoria sia come eredità dalla quale si può trarre nuovo giovamento sia come conservazione dei materiali identitari del luogo. La riconfigurazione come processo progettuale che investe il proprio lavoro nella reinterpretazione di quello che si ha. Questa operazione di recupero e riciclo lega il sentimento del gioco che un bambino trova nel comporre un puzzle alla sapienza della generazione anziana che si industriava a riparare le cose prima di gettarle. In questo quadro prospettico gli elementi rilevati, di diversa essenza e formato, vengono
redistribuiti nella superficie del progetto, generando nuovo ordine. Questa strategia comporta naturalmente degli eccessi e delle integrazioni, ma mantiene forte il significato del progetto.
smart city e lighting design. La relazione smart con la città appena descritta, riguarda l’approccio fisico alla piazza. Adesso si cerca di affrontare la parte legata all’impiego di nuove tecnologie e nuovi servizi verso il cittadino. E’ in questa parte del progetto che si cerca di stabilire, in linea con quanto richiesto dal bando, una suddivisione in due stralci funzionali dell’intervento. Il primo riguarda la realizzazione della piazza nella sua conformazione generale, ovvero completamento della pavimentazione, del sistema del verde e dell’arredo urbano. Le grandi sedute curve vengono configurate come elementi monolitici illuminati dal basso con strisce LED a risparmio energetico. Già nella prima fase si installano prese elettriche 4 alla base delle sedute ( in corrispondenza dei ricorsi ortogonali al quadriportico). Il secondo stralcio riguarda il cablaggio di queste connessioni e il completamento del sistema di illuminazione ( ad integrare quello esistente e quello nella seduta, realizzato in prima fase). I ricorsi appena citati sono alla base dell’intervento e vengono pensati fin dall’inizio come elementi removibili. L’ illuminazione aggiuntiva riguarda la disposizione secondo una griglia ortogonale di punti LED segnapasso. Questo sistema vuole dotare di un’illuminazione diffusa tutta la piazza. L’ operazione si conclude, al contatto con l’alzato del quadriportico, con l’installazione di faretti a parete che enfatizzano la prospicienza dell’edificio pubblico completando il sistema di lighting design del progetto. Parallelamente si prevede in seconda fase la realizzazione di postazioni per la ricarica e la sosta di biciclette elettriche in corrispondenza dell’angolo nord-ovest della piazza. Questo innesto, concordabile con le politiche dell’amministrazione, vuole essere un incentivo per i fruitori all’utilizzo di mezzi di mobilità alternativi, ecologici e di giovamento sia per il benessere dei cittadini sia per il carico di traffico del paese.