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Ampliamento della Galleria d'Arte Moderna di Palazzo dei Diamanti, Ferrara
Progetto Finalista selezionato
Nutrendosi di una condizione ambientale straordinaria ed irripetibile, l'ampliamento della Galleria d'Arte Moderna di Palazzo dei Diamanti opera una scelta decisa ed inequivocabile scegliendo un linguaggio compositivo per il quale i principali termini espressivi attingono al vocabolario della leggerezza, della trasparenza e dell'estremo rigore formale.
La proposta di progetto promuove una percezione semplificata dei multiformi retri storici rivolti ad uno dei più interessanti e misteriosi giardini murati ferraresi, concependo l'addizione nei termini di un organismo architettonico permeabile e "prezioso". Un unico e risoluto gesto progettuale disegna un fronte tridimensionale visivamente attraversabile, simile ad un ricamo.
Si tratta nella realtà di due quinte parallele a traforo insediate con direzione parallela alla chiusura murata dell'attuale cortile pubblico; esse delimitano, proteggono e sostengono le chiusure del nuovo spazio espositivo tracciando nello stesso istante un nuovo limite, un inedito recinto pensato per includere, accogliere, proteggere, non per separare. Si tratta di vere e proprie facciate-struttura definite da teorie di esili profili tubolari verticali posizionati secondo brevissimi interassi a generare l'effetto di una gigante tenda veneziana distesa in orizzontale, perfetta nella schermatura degli ambienti esposti al sole basso dell'ovest.
Le quinte strutturali, di altezza comunque inferiore rispetto alle preesistenze di riferimento, sostengono solai di copertura, dotazioni impiantistiche, componenti tecniche e chiusure perimetrali del volume in ampliamento, un corpo vitreo e diafano in ogni direzione, una presenza cristallina e luminescente il cui sedime abita per intero l'area "edificabile" tracciata dal bando di concorso.
Lo spazio esterno incorniciato dai prolungamenti delle facciate in direzione sud-ovest diverrà un indimenticabile patio all'aperto dal carattere particolarmente interessante: luogo per eventi, giardino di sculture, prolungamento en plein aire delle esposizioni, dehor estivo, cortile per manifestazioni ed incontri pubblici, spazio didattico formativo ed altro ancora, secondo quanto le esigenze dell'Amministrazione vorranno attribuirgli. Alcune grandi pareti vetrate mobili metteranno in comunicazione, quando possibile ed utile alla creazione di situazioni speciali, aula interna e patio esterno.
Un piccolo caffè rivolto proprio alla superficie trasparente di esposizione al patio ambientale, e perfettamente compartimentabile in interni per mezzo di pannelli mobili a scomparsa, potrà funzionare anche in periodi ed orari per i quali la struttura non sia direttamente visitabile dal pubblico, offrendo alla città un nuovo magnifico scenario di "delizie" fra alberi secolari, quinte architettoniche e memorie di un glorioso passato.
La pianta, affrancata da tutte le incombenze strutturali assolte dalle facciate portanti, diviene superficie liberamente abitabile, modellabile, flessibile ad ogni esigenza e necessità funzionale. Una straordinaria aula unica di circa 450 metri quadrati è abitata da due soli volumi tecnici contenenti servizi igienici, dotazioni tecnologiche, depositi, magazzini ed un piccolo caffè rivolto, come sopra detto, al patio protetto.
Neppure i volumi funzionali sono vincolo definitivo, dal momento che uno soltanto dei due è effettivamente stabile; il secondo (il minore in dimensioni), destinato al deposito ed allo stoccaggio delle attrezzature e degli allestimenti espositivi, trasla liberamente sulla superficie di pavimento concedendo infinite opportunità nella conformazione degli interni. Lo spazio fluido intercluso ai volumi funzionali, anch'esso libero da ogni vincolo, potrà essere allestito secondo le necessità di particolare utilizzo.
L'edificio è massa soltanto apparente, un corpo attraversabile, poroso, un grande allestimento ambientale dinamico e mai definitivo: dal portale di Corso Ercole I d'Este il giardino apparirà all'orizzonte come attraverso una nuvola, dall'ingresso di Corso Biagio Rossetti, si svelerà come una straordinaria scena teatrale pronta a fare da sfondo alla vita della città.