SCUOLA DELL'INFANZIA E PRIMARIA "MADONNINA"
Concorso di idee per la realizzazione di #scuoleinnovative
La scuola è immaginata come con una piccola città nella città, con i suoi tetti, le corti, le gallerie e gli slarghi, le sue stanze e i giardini interni, così come emerge dall’osservazione dei caratteri morfologici del centro storico di Modena. Ne deriva un’immagine architettonica radicata nel paesaggio padano: quella dei grandi impianti a corte, ordinariamente disposti nella città a confermare le trame infrastrutturali del territorio emiliano.
Inquadramento urbanistico
La scuola è immaginata come una nuova centralità del quartiere posta tra Via del Mercato e il parco di nuova programmazione. Lungo le strade si attestano i parcheggi pubblici mentre in corrispondenza degli ingressi il marciapiede si dilata a sottolineare la valenza urbana dell’edificio, suggerendo l’accesso al complesso scolastico.
La scuola è immaginata integrata con la vita della comunità; nei suoi spazi recepisce il contenuto funzionale del modello educativo aprendosi alle attività culturali promosse dalla collettività.
Descrizione dell’opera
L’architettura della scuola è promessa di felicità in grado di esprimere armonia e bellezza, valori rivelati nelle forme dell’equilibrio, della sobrietà e della coerenza: una condizione di rigore tecnico ed estetico che precede ed inaugura lo stato di conoscenza ed il sapere. L’architettura della scuola è portatrice di valori che scaturiscono dalla tradizione; nelle sue forme e nei suoi materiali emerge il senso della continuità nella dimensione in continuo divenire dell’innovazione. L’architettura della scuola rifiuta l’eccentricità e l’individualismo: essa richiede un linguaggio semplice, razionale ed intellegibile. L’architettura della scuola promette durata e non accetta forme provvisorie ed effimere: riceve dal tempo la sua identità, garantendo resistenza e longevità. L’architettura della scuola è durevole proprio perché di tutti.
La semplicità, la chiarezza e la sobrietà ne identificano la natura architettonica: una struttura protetta costituita da una comunità di stanze che si rivolge alla città accogliendo nei suoi spazi la vitalità del quartiere.
Un impianto costituito da un recinto che circoscrive un tessuto edilizio basso, ritmato dall’alternanza di padiglioni, distribuiti da una galleria, aperti su corti e giardini. Dalla sua struttura emergono tre elementi principali: il basamento massivo per l’adattamento al suolo; l’elevazione di muri e pilastri per il sostegno dell’involucro e, infine, il grande tetto che si articola seguendo le altezze differenziate delle parti. Al sistema murario in mattoni (lungo il perimetro dell’edificio), si contrappone quello della costruzione in legno, concepito per soddisfare i principi di sicurezza, economicità, flessibilità, permeabilità, assicurando multifunzionalità e continuità tra gli spazi, favorendo così le diverse attività pedagogiche.
Un programma flessibile ed integrato deve trovare la sua sostanza nella concezione strutturale, nei materiali e nelle tecnologie.
Non tutti gli spazi della scuola richiedono la stessa qualità di luce naturale: l’aula vuole prevalentemente una luce dall’alto, omogeneamente distribuita. Altri spazi, come il refettorio, i laboratori, e la palestra, richiedono un’illuminazione più terrena in cui luce e vedute si compongono in uno stesso valore.
Innovazione didattica
L’idea di flessibilità è il requisito dello spazio dell’innovazione didattica. L’aula è il luogo dell’erogazione frontale e, al contempo, lo spazio in grado di accogliere attività diversificate. La flessibilità dipende dalla potenziale trasformabilità degli elementi definenti lo spazio: si pensa quindi a diaframmi modulari, leggeri e facilmente riconfigurabili, tanto da liberare lo spazio adattandolo ad usi diversi. Alla flessibilità si somma la capacità dell’organismo di aprirsi verso attività promosse dalla comunità: la piccola biblioteca, la palestra, i laboratori, la galleria, le corti e i giardini si offrono ad un uso integrato a quello ordinario.
Percorso di partecipazione
La scuola è chiamata a realizzare comunità partecipate da genitori, studenti ed associazioni del territorio.
L’architettura rappresenta lo strumento di sintesi attraverso cui dar forma alle aspirazioni collettive. Si pensa di salvaguardare nel processo decisionale la molteplicità, il pluralismo, le identità diverse attraverso un programma di incontri/workshop aperti alla comunità.
Sicurezza e sismica
La struttura dell’edificio si articola in 3 parti, basamento, elevazione e copertura, che differiscono per materiale e modalità di realizzazione. Le fondazioni sono dirette del tipo a platea opportunamente dimensionate nel rispetto di quanto richiesto per la progettazione sismica. La scelta è conseguente alle caratteristiche di leggerezza della struttura in elevazione e alla distribuzione uniforme dei carichi. Le strutture perimetrali in elevazione, in cls armato, realizzano il controventamento dell’intero organismo, mentre per i padiglioni la struttura è in legno lamellare con telai di sostegno della copertura costituita da travi, capriate e doppio tavolato incrociato di irrigidimento. La caratteristica
peculiare della struttura è rappresentata dal posizionamento, lungo il perimetro delle corti, di una trave configurata a L, che funziona da cerchiatura d’irrigidimento sul piano orizzontale. Tale soluzione consente alla copertura di trasferire le azioni orizzontali (sisma e vento) agli elementi perimetrali preposti al
controventamento dell’edificio.
La combinazione delle due tecnologie (legno e cls a.) ha i seguenti obbiettivi: riduzione della vulnerabilità sismica e sicurezza
strutturale; rapidità di realizzazione attraverso la prefabbricazione degli elementi lignei; durabilità e conservazione delle caratteristiche meccaniche nel tempo. Gli elementi esposti agli agenti meteorici e biologici sono realizzati in cls rivestito in mattoni mentre quelli in legno sono destinati alle parti protette, così da garantire la durabilità dell’edificio.
Non meno importante è il tema della resistenza al fuoco che verrà soddisfatto con il sovradimensionamento delle sezioni resistenti.
Benessere
La morfologia della costruzione e il trattamento dell’involucro consentono di avere un livello ottimale di luce naturale. La presenza dei lucernari sul lato più interno delle aule permette di avere un bilanciamento della luce naturale. L’illuminazione artificiale, quando necessaria, interverrà in maniera progressiva ad integrarequella naturale. Il progetto prevede un sistema di VMC (ventilazione meccanica controllata) con un volume di ricambi, pilotato da un rilevatore di CO2 e di VOC in ogni ambiente, che comprende il filtraggio per l’abbattimento
d’inquinanti. L’uso di materiali e trattamenti naturali per tutti i componenti della costruzione, dalla struttura agli isolanti, alle finiture, garantisce l’assenza di emissioni nocive negli ambienti. La scelta di un sistema di climatizzazione statico a pavimento radiante assicura il mantenimento delle migliori condizioni di comfort, sia in regime invernale che in regime estivo, garantendo una uniforme distribuzione della temperatura nelle aule, e evitando il movimento delle polveri innescato dai sistemi tradizionali a convezione. Il sistema di VMC con recuperatore di calore garantisce l’immissione di aria di ricambio a temperatura neutra e il trattamento di deumidificazione dell’aria.
Sostenibilità energetica e ambientale
La filosofia del progetto mira a garantire la massima sinergia tra l’ottimizzazione del comportamento passivo della costruzione e l’azione dell’impianto di climatizzazione, concepito come sistema integrativo per il comfort. I sistemi di captazione attiva consentono inoltre di bilanciare l’energia assorbita dagli impianti, generando un edificio a bilancio energetico neutro (NZEB). La morfologia dell’edificio, infatti, consente nella stagione invernale una buona penetrazione del sole, mentre nella stagione estiva gli aggetti garantiscono l’ombreggiamento delle finestre.
L’inerzia delle parti verticali in laterizio e le intercapedini ventilate del manto di copertura, unitamente agli elevati spessori dell’isolamento, garantiscono una bassa dispersione in regime invernale ed un’ottima resistenza alla penetrazione dell’onda di calore in regime estivo.
L’utilizzo di infissi con profili a taglio termico e vetri doppi basso emissivi con gas argon in intercapedine garantisce una elevata prestazione delle superfici trasparenti.
Il sistema VMC con recuperatore di calore dinamico minimizza le dispersioni per la ventilazione.
Il sistema di generazione del fluido caldo-freddo per la climatizzazione e per l’ACS a pompa di calore con scambiatore geotermico garantirà la massima efficienza energetica con un COP medio superiore a 4.
Il sistema, costituito da una batteria di pompe di calore ad inverter, è concepito per funzionare in maniera modulare per ottimizzare i consumi anche in caso di utilizzo parziale degli spazi (utilizzo rivolto al quartiere).
Anche per la mensa si prevedono piani di cottura ad induzione magnetica in modo da eliminare totalmente il gas dalla costruzione diminuendo i rischi connessi.
L’adozione di un sistema costruttivo prefabbricato in legno consentirà inoltre di ridurre i tempi di cantiere abbassando l’impatto sul quartiere, di minimizzare gli scarti di lavorazione attraverso la razionalizzazione del processo di produzione in stabilimento.
Ciclo di vita
Il progetto utilizza 4 materiali: il vetro per le superfici trasparenti, il legno per la struttura, per le finiture interne e per i materiali isolanti, il laterizio per le finiture esterne e il cls a. per le fondazioni e muri di contrafforte.
Tutti materiali utilizzati nel progetto sono a basso contenuto di energia primaria, totalmente atossici durante le fasi di produzione, lavorazione, ciclo di vita e dismissione. Questa attenzione è importante per ogni costruzione, ma diventa essenziale per la realizzazione di edifici deputati alla formazione delle generazioni future.