VARCO
Quarto Premio.
10 Periferie. Ex Scalo Merci ferroviario.
Citta. Mobiltà. Paesaggio. L’ area di intervento si caratterizza come soluzione di continuità tra la città interna alle Mura ed il territorio oltre la ferrovia. La visione urbana del lotto suggerisce di mettere a sistema il tema del verde per potenziare la connessione tra il parco dell’acquedotto e la greenbelt esterna al centro storico. Per permettere questa sequenza di luoghi si ritiene la realizzazione di un nuovo sottopassaggio in asse con l’opera del Nottolini come operazione strategica di alto valore urbano. La vocazione verde appena descritta trova supporto ed integrazione sia con la vita di quartiere che con l’inquadramento della zona come stazione intermodale della città. La contaminazione tra questi tre poli del progetto permette una diversificazione di usi e fruitori in modo da evolvere i flussi verso il recupero della zona. La contemporaneità di residenti, turisti e pendolari garantisce un utilizzo continuativo dell’area che punta ad un controllo passivo da parte dei fruitori a beneficio di sicurezza e comunità.
Il terminal autobus. Il nuovo terminal si presenta su Piazza Ricasoli come infrastruttura dal segno forte ed accogliente. Gli immediati riferimenti della stazione e dell’acquedotto influiscono sulla traduzione formale del progetto che cerca di concludere il sistema dei fronti prospicenti la piazza attraverso una cortina permeabile e coerente.
Le dimensioni delle arcate, costanti in alzato, si dilatano e si restringono secondo le funzioni che devono accogliere. Il sistema di afflusso fermata e deflusso degli autobus occupa la zona nord-ovest del progetto.Si prevedono otto stalli di fermata coperti a beneficio oltre che del TPL anche di eventuali autobus di linea.
In continuità alle fermate vengono posizionati quattordici stalli che permettono la comoda inversione del senso di circolazione dei mezzi (con raggio di curvatura 13m).
L’apparato di pensiline, ponendosi come testata del lotto oggetto di intervento, ha suggerito la riabilitazione del fabbricato A (tra quelli esistenti), come edificio a servizio dei viaggiatori e del quartiere. Questa integrazione permette il collegamento diretto e coperto della stazione ferroviaria con l’edificio recuperato. Inoltre gli stalli per le fermate degli autobus si allineano lungo il prospetto dell’edificio in modo da garantire la loro diretta fruizione e mantenere un riscontro visivo con gli arrivi anche durante la fruizione dei servizi. Questo permette di dotare i viaggiatori di aree di attesa sia coperte esterne che climatizzate interne. Il fabbricato è stato trattato in modo da mantenerne le caratteristiche originarie (cortina muraria e morfologia) lavorando con l’inserimento di volumi interni e ampi spazi di distribuzione. Le destinazioni d’uso indicate rigurdano servizi ai viaggiatori come biglietteria, locali per il personale, caffetteria, bagni.
L’impronta del magazzino viene mantenuta in parte scoperta in modo da definire un giardino murato. Questo valore aggiunto rappresenta un’ appendice verde del sistema parco e rafforza la memoria dello stato attuale come utilizzo contemporaneo della rovina. Il giardino interno diventa così uno spazio intimo a servizio del quartiere per attività di socialità e integrazione degi abitanti.
Il boulevard verde. Parallelamente al terminal si distende un’ampia fascia verde che definisce la duplice vocazione del progetto. Incipit dell’intervento è il collegamento tra la città ed il parco dell’acquedotto attraverso il nuovo sottopassaggio. Questo varco vuole essere un canale vegetale che raccorda le quote della città con quella dell’attraversamento in modo dolce ed arioso. L’obiettivo è trasformare la sensazione angusta abituale di un tunnel in un’esperienza piacevole e graduale, immersa in un sistema permeabile (erboso e pavimentato) che spinga il cittadino verso i confini della città. L’invaso viene affiancato da intere fasce arbustive mediterranee che ne caratterizzano e colorano la percezione. Questa ripartizione della superficie del lotto definisce il sistema del verde come continuità tra diversi poli (parco delle Mura, Piazza Ricasoli, boulevard, acquedotto) senza sovrapposizioni con le altre destinazioni carrabili del progetto. Gli avventori del terminal e del parcheggio auto potranno comunque godere della visione del parco attraverso un percorso a raso (q.+0.0) che affianca il fabbricato recuperato. La varizione altimetrica arricchisce e caratterizza la visione dell’insieme coniungando la quota di ingresso della stazione ferroviaria a quella della futura realizzazione residenziale-commericale descritta nel piano norma n.2. In questo senso il boulevard vuole essere qualità aggiunta per la nuova previsione, che disporrà di un accesso privilegiato e diretto. Per ultimo si definisce la grande piazza verde a quota -4m come luogo pianeggiante per il gioco e la sosta, in una posizione riparata dai flussi dei veicoli.
Il parcheggio. Il parcheggio per le auto satura la fascia nord del lotto, integrando l’ingombro dei mezzi pubblici. Per mantenere una netta distinzione tra i percorsi dei veicoli si designa come ingresso ed uscita al parcheggio Via Monte Grappa, in maniera da scaricare il traffico in corrispondenza della stazione ferroviaria. Gli spazi di scarto del parcheggio e di margine verso il boulevard a sud e l’abitato a nord vengono trattati con alberature lineari e cordoni arbustivi di mitigazione visiva ed acustica.
Il parcheggio rappresenta un servizio non solo per studenti e pendolari, ma anche per turisti ed fruitori del parco dell’acquedotto, raggiungibile attraverso il nuovo intervento.
Sostenibilità e dinamica dell’intervento L’intenzione della proposta è quella di adattarsi alle disponibilità dell’amministrazione in modo da far aderire il progetto ai fattori al contorno esistenti. Per concentrare le voci di spesa nella zona a più alto valore aggiunto (boulevard e terminal) si è cercato di riutilizzare gran parte dell’area destinata a parcheggio. La suddivisione a bande dell’intervento oltre ad offrire una chiara distinzione dei flussi (bus, auto, pedoni) permette agevolmente la realizzazione per parti senza interferire con il resto del progetto. In questo senso parte del boulevard verde può essere realizzata in corrispondenza del progetto norma contiguo, al quale intende collegarsi e l’eventuale parcheggio auto interrato potrà essere cantierabile senza interferenze. Inoltre il recupero del fabbricato C (in questa fase non funzionalizzato) potrà costituire oggetto di futuro interesse e integrazione del progetto destinandolo ad incubatore di impresa e comunità. E’ comunque importante sottolineare come l’idea di progetto ritrovi nella realizzazione del sottopasso allineato con l’acquedotto un elemento nodale degli interventi.