Palazzo Abatellis
Alla fine del restauro del palazzo, terminato nel 1953, Carlo Scarpa fu chiamato a Palermo per la creazione dell'allestimento di Palazzo Abatellis.
Al termine del restauro di Palazzo Abatellis ad opera di Armando Dillon (1953), venne richiesto a Carlo Scarpa, che da lì a tre anni avrebbe iniziato a lavorare sulla sua opera più importante (Museo di Castelvecchio), di intervenire presso questo edificio, sito in Palermo, per crearne un'area espositiva.
L'architetto Veneziano riuscì, grazie all'adattamento di alcuni spazi ed alla sua maestria, riconoscibile in ogni dettaglio del palazzo da egli realizzato, a donare nuova vita alla fabbrica.
Studiando, come era solito, ogni elemento alla perfezione, Carlo Scarpa riuscì a creare un percorso museale che, purtroppo, al giorno d'oggi è stato variato, non permettendo più di percepire quella continuità spaziale che Scarpa aveva ideato. Infatti, al termine della Sala dei Gagini, dove l'architetto pose una scala per accedere alla rampa esterna di scale senza dover nuovamente uscire nella corte d'ingresso, la porta di accesso alla rampa esterna è stata chiusa e la rampa interna (creata da Scarpa) resa inagibile.
Una volta avvenuto l'accesso all'area superiore, comunque, il museo ricomincia ad avere un filo ben preciso ed ordinato, che lo rende coerente nelle parti. Questo, ancora una volta, fino al raggiungimento del punto cardine di intervento dei nuovi lavori di ristrutturazione avvenuti nel 2008. L'allargamento della galleria, con l'inserimento delle nuove ali, mostra un sostanziale distaccamento tra l'opera del Maestro e le nuove integrazioni.
La sfortunata sorte del percorso creato da Carlo Scarpa, che prevede un grande coinvolgimento da parte del fruitore degli spazi e che offre spunti non indifferenti, come la doppia visuale sul Trionfo della Morte, così come l'interessante posizionamento dell'Annunziata di Antonello da Messina, ancor più colpisce l'edificio che, purtroppo, si trova in uno stato non proprio ottimale.