La Corte del Commiato
Sistemazione e ampliamento del cimitero di Megliadino S.Vitale.
Vincitore del Premio Barbara Capocchin Edizione 2017.
Il progetto “La corte del Commiato: Sistemazione e Ampliamento del Cimitero di Megliadino San Vitale”, trova le proprie radici nel Concorso di idee per la riqualificazione delle aree centrali che l’Amministrazione del piccolo paese della bassa padovana aveva bandito nel 2010.
In quell’occasione il nostro progetto si è aggiudicato il secondo premio.
L’anno successivo l’Amministrazione ha avviato l’iter per la sistemazione e ampliamento del cimitero. Con l’obiettivo di garantirsi una progettazione attenta alla qualità architettonica l’Assessorato ai lavori pubblici ha deciso di individuare il progettista invitando ad una gara quelli che meglio si erano qualificati nel concorso.
Il nostro studio, aggiudicatasi la gara, ha progettato l’opera e diretto l’esecuzione dei lavori relativi ai primi due lotti, che si sono conclusi nel 2015.
L’intervento realizzato è la prima parte di un ampio progetto generale che prevede, oltre alla struttura cimiteriale, la riqualificazione a parco dell’area che dal cimitero si estende sino alla centrale Piazza/Sagrato.
Il progetto oltre a programmare e avviare l’ampliamento del cimitero, pone rimedio al disagio che caratterizzava i cortei funebri costretti a percorrere la strada provinciale. Il nuovo ingresso, spostato a sud, si raggiunge con un percorso nel paesaggio agreste, più consono al sentimento con cui si accompagnano i defunti per l’ultimo saluto.
La mura definisce il recinto, elemento storicamente proprio del cimitero inteso come tipo architettonico. Allo stesso tempo, nel suo generare, separare e collegare spazi, si ispira e dialoga con le cinte delle ville venete, dei fondi benedettini, dei monasteri, segni territoriali che connotano il paesaggio veneto.
L’ingresso avviene attraverso un percorso che costituisce una mediazione progressiva fra interno ed esterno. La mura con le sue pieghe genera prospettive che accompagnano il visitatore sino al varco segnato dal cancello, dal disegno estremamente trasparente.
Percorso il piccolo viale d’ingresso si entra nell’elemento cardine, ordinatore, del nuovo cimitero: la Corte del Commiato. Luogo sacro, riservato alla cerimonia dell’ultimo saluto, consono per una preghiera, comunitaria o solitaria, o per una sosta meditativa, come dichiarano le quattro sedute ombreggiate da alberi.
Sul fondale il setto si innalza e, con un aggetto, protegge il luogo dell’officiante. La quinta si interrompe per aprire una lunga prospettiva che, inquadrando il campanile della chiesa, si collega al vecchio cimitero.
Varchi precisamente collocati stabiliscono strette connessioni fra gli spazi definiti dalle mura.
Dalla Corte del Commiato si accede al Campo per le inumazioni: un prato cintato dove è prevista la messa a dimora di alcuni alberi, per far si che la visita ai propri cari defunti avvenga in uno spazio “calmo”, pacato, rispettoso.
Sul lato opposto si distende l’ampio spazio cintato riservato ai colombari e alle tombe di famiglia.
Il progetto generale prevede la realizzazione di due coppie di colombari, di cui si è realizzato un primo elemento, disposti nel piano verde che li accoglie come un ampio tappeto.
Il Colombario è caratterizzato dal porticato la cui teoria di pilastri, posti sul margine dell’area verde, sarà un giorno fronteggiata da una struttura speculare generando una lunga prospettiva. La vela di copertura si sovrappone al corpo dei loculi restandone staccata, quasi sospesa, consentendo alla luce di penetrare e, riflettendosi sulla sua faccia inferiore, di renderla percepibile come elemento leggero, non di chiusura.
Alle estremità il colombario si modifica: su un lato una piccola nicchia ospita con riservatezza alcuni ossari, sull’altro un piccolo cortile verde e un’apertura sono i primi elementi di un percorso prospettico che si allungherà scivolando lungo la mura.
Fra i colombari e la Corte si stringe lo spazio riservato alle tombe di famiglia. La Tomba richiama l’archetipa forma della capanna: un parallelepipedo a pianta rettangolare, alto come il Colombario, scavato nella sua parte centrale e protetto da un semplice tetto a due falde.
Ogni tomba gode di una individualità che viene marcata dal trattamento a terra: su un lato un piccolo spazio verde destinato al giardino della famiglia, sull’altro un ingresso pavimentato. Una volta che il cimitero sarà completato una lunga prospettiva infilerà le Tombe di famiglia, lasciando all’alternanza dei piccoli giardini il compito di arricchirla con le loro variazioni.
Il progetto include e risolve a verde gli spazi destinati agli stralci successivi in modo che questi si presentino, ora e in tutte le fasi di crescita, come spazi compiuti, definiti.
I pochi elementi architettonici adottati (le Mura, la Corte, il Colombario, la Tomba di famiglia, gli spazi liberi e verdi) hanno forme contenute, essenziali. La finitura, unica, bianca ed omogenea, consente alla luce ed alle ombre di sottolineare la pulizia delle linee. Tutto e teso a dare riconoscibilità al luogo, a renderlo coerente con il sentimento di rispetto che il cimitero, luogo delle sepolture, deve suscitare.