casa MWH
Casa unifamiliare, realizzata a Soligo (TV), alle pendici del Colle di San Gallo.
Riprendendo da una precedente proposta la giacitura lungo la demarcazione tra zona residenziale e zona agricola, in allineamento con il corpo più avanzato dell’edificio eretto sull’area sottostante a sud, il progetto configura sostanzialmente l’interposizione di un sistema principale di corpi disposti lungo tale limite e di una “scatola” architettonica ruotata. La rotazione imposta a questo volume nasce dalla volontà di garantire, a chi usufruisce degli spazi interni della zona giorno in esso ricavata, condizioni bioclimatiche ottimali e la più ampia apertura nei confronti di quel panorama che costituisce il carattere distintivo dell’area. Esso pertanto si rivolge al sud geografico, verso l’apertura concessa dalla distanza tra la residenza posta a meridione e la bifamiliare situata a S-O.
L’edificio così concepito si pone come elemento di separazione tra le due modalità di intervento cui viene sottoposta l’area esterna dell’abitazione: la parte a ovest, dalla pendenza più dolce e costante, da regolarizzare attraverso interventi minimali di scavo e riporto, costituisce la parte a giardino dello scoperto; la forte pendenza della parte est viene invece modellata attraverso la lavorazione a terrazzamenti posti in rapporto organico con l’architettura della casa, elementi in grado di assorbire e razionalizzare le asperità del terreno e di consentire la fruibilità e la valorizzazione anche della parte più accidentata del fondo. Ciò viene reso possibile concentrando accesso carraio, area di manovra e ricovero delle auto a nord, con la sistemazione di un primo terrazzamento facilmente raggiungibile dalla strada comunale.
I numerosi vincoli dettati dalla conformazione del lotto, dalla stringente normativa e dai desiderata della committenza hanno richiesto uno sforzo in più direzioni risolto, dal punto di vista costruttivo, con l’adozione di una varietà di soluzioni tecnologiche dove cemento, acciaio e legno concorrono alla realizzazione del complesso e multiforme organismo.
Realizzata secondo i parametri della Passive-Haus, la casa viene modellata come un oggetto a tutto tondo, privo di retri, dotato di una qualità apprezzabile dai molteplici punti di vista concessi dalla sua posizione dominante, alle prime balze del colle di San Gallo.
Il trattamento a verde delle coperture dei corpi di fabbrica del livello centrale, concepite come superficie di compensazione ecologica, contribuisce a riconoscere anche dall’ambito collinare l’abitazione nella sua riduzione terminale: la forma arcaica del volume ospitante le stanze del riposo, costruito a telaio ligneo e rivestito in larice, chiuso da due falde asimmetriche e adagiato su un tappeto arboreo sopraelevato.
La casa appare da sud, dall’area pianeggiante incisa dalla provinciale dei “Colli del Soligo”, con la sua massa superiore “mimetizzante” in parte sospesa e con il segno forte e al tempo stesso aereo della protesi sporgente dal corpo ruotato della zona giorno.
Come in una sorta di movimento spirale, l’avvicinamento all’area consente di comprendere la costruzione secondo nuove chiavi di lettura: dal livello stradale di via Cardani la fascia basamentale, rappresentata dal cornicione in parte sospeso della testa a settentrione, rivela la sua consistenza di piano a mano a mano che ci si approssima da ovest al percorso di ingresso, dove il livello intermedio appare nella sua articolazione di volumi tra loro giustapposti.
Una volta all’interno, dopo aver preso coscienza, guardando il panorama a sud, della posizione privilegiata della casa e del conseguente motivo dell’utilizzo di ampie partizioni a vetro, l’affaccio dalla grande finestra del pranzo rende partecipi dell’esistenza di un ulteriore livello dell’abitazione, quello inferiore. Guadagnando gli spazi terrazzati a S-E, infine, il lento disvelarsi della complessità dell’architettura approda alla sua conclusione nell’immagine dei tre piani articolati come in un processo sedimentario governato da regole rigorose e forti eccezioni.