Osservare il proprio territorio significa chiedersi continuamente “chi sono?”. Fotografarlo è uno degli strumenti per avere delle risposte.
Nella decodifica di queste risposte risiede anche il segreto della felicità di “stare” in un territorio.
E di “re-stare”.
Il territorio casertano vive in soggezione di un Monumento: ci sta sotto, sopra, dentro.
Ci vive accanto.
La Reggia è imprendibile, e imprescindibile. Resistente a tutto.
E, indifesamente, in posa.
Indifferentemente in posa.
La sua grandezza pare celarne gli innumerevoli dettagli. Dal mosaico delle infinite microimmagini che ne compongono l’interezza, abbiamo estratto degli scatti. Immagini asincrone rispetto al congegno temporale che solitamente muove lo sguardo rispetto a un monumento di questa portata.
Scatti asimmetrici, disequilibrati.
Forse, ci sta dentro anche un po’ della nostra felicità.