Piazza Lancellotti
La singolare posizione dell'area ai margine del vecchio centro abitativo, lungo la strada principale che si apre successivamente in una sequenza di slarghi e di piazze, ha influito sulle scelte generali del progetto: la piazza avrebbe messo in opera una serie di relazioni tra le case, il castello Lancellotti, il giardino pensile e gli uliveti e i querceti delle colline circostanti.
Tecniche e materiali
Il progetto è stato costruito con l'ausilio di uno "strumentario" in gran parte tradizionale, costituitosi nel tempo sul patrimonio esistente, il complesso delle risposte già date ai problemi già posti dal tema della piazza.
Orografia
L'arte dei piccoli cambiamenti di quota Giacitura: il piacere di muoversi su di un piano che aderisce al suolo, di sprofondare in lievi pendenze e contropendenze.
Sopraelevazione del luogo: il piacere di muoversi "al di sopra del suolo", per linee orizzontali, astrattamente determinate.
Geometrie e campiture delle pavimentazioni
Trame principali: concettualizzano il gioco delle relazioni. L'occhio collega, raccoglie, perimetra, segue in modo chiaro e veloce lo schema del gioco. Campi secondari, racchiusi dalla trama principale. L'occhio indugia, successivamente, sulla tessitura dei materiali, sulla scabrosità o sulla levigatezza, sulla generosità o sulla sottigliezza dei giunti.
Materiali: l'arte della variazione dello stesso elemento, e dell'alternanza di pochi elementi.
Un rischio da evitare: che si arrivi a un campionario delle possibilità.
Il ricorso a tecniche e materiali usuali (la docilità degli strumenti) ha consentito condizioni favorevoli tanto nel lavoro di progettazione delle geometrie - tutte le energie si sono concentrate sulla soluzione dei problemi posti dalla singolarità del luogo - quanto in quello di organizzazione del cantiere; la famigliarità con metodi e procedimenti costruttivi " già visti altrove" ha evitato quella sorta di estraneazione nei confronti dell'opera da realizzare e ha consentito di fare affidamento, nell'assegnazione dei compiti, sui vantaggi di un cantiere artigiano.
Le parti dell'insieme sono: - una gradonata di accesso - una piazza - una passeggiata sopraelevata - un viale incassato - un sistema di scale e rampe.
La lieve gradonata di accesso, oltre a raccordare al piano inclinato della strada preesistente il filo orizzontale della piazza, ne preclude la vista, facendone avvertire appena la presenza. Al contempo, il suo progredire lento prelude a una separazione di ambiti: dalla piazza è escluso lo scorrimento delle automobili, i ritmi e le relazioni sono qui congeniali ai "modi" del passeggiare.
Il bordo della gradonata conduce sull'aperto dell'invaso principale, che riaffonda in lieve contropendenza, fiancheggiato da un lato della passeggiata sopraelevata che ne enfatizza la giacitura naturale e dall'altro da un alto muro di contenimento sagomato, alfiere di un sistema di bordi edificati che si conclude in alto nel fianco del castello.
La passeggiata sopraelevata e il viale incassato, tra loro comunicanti attraverso una stretta scala, stabiliscono due condizioni quasi opposte; l'una spezzata poligonale sopraelevata sia rispetto all'invaso della piazza che rispetto alla cortina delle case, è per passeggiare "al di sopra" - sopraelevazione del luogo, ricchezza di colloqui con l'ambiente, successione di visioni complessive; l'altro, al di sotto dei giardini e delle case, privo di ritmi accessori, è per passeggiare "dentro" - strada murata; o strada muta.
Il sistema di scale e rampe infine, raccordato anche otticamente alla scala esterna e alla torre-scala del castello, che definisconocon il loro ritmo largo e maestoso i modi dei passaggi tra i successivi dislivelli dei terrapieni, crea una sequenza che collega virtualmente ma compiutamente, il sistema piazza - viali all'ambito segreto e segregato dei giardini del castello. Gli elementi del progetto creano così le condizioni per attivare relazioni con le preesistenze.
Francesco Venezia (1979)